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LA LUCE DEI BELOCCHI

La bocca amara sul collo, gli sguardi persi sulla pelle
dalle labbra una goccia di voragine divora le speranze dolci,
infantili.
La mano come lama d'acciaio penetra nella carne alabastrina
... e gli aquiloni volteggiano nell'ignaro, nel buio cielo
del mostro nero.
Questo è il profumo dell'occulto, lascivo il pensiero del dominio onora l'odore acre di queste celle.
Vigliacco è il tuo orgoglio, semmai di esso vi fù presenza
nelle tue viscere scabrose nelle tue orrende sensazioni.
Regali pupazzi all'iride goduta, carillion di musica nefasta...
... gira e rigira il caval dorato... la vista della bimba lo segue
convinta che aldilà di questo muro ci sia il sole, la luce dei
balocchi.
E te, sfiori la sua anima, rubando all'ètà il fiore della crescita
profanando la vita stessa, portando nel suo grembo
guglie vanitose, spigoli di dolore, cartoline dell'inferno...
e te che consacri l'edera dell'amore davanti all'altare della
vergogna senza una lacrima che bagni le ciglia senza ascoltare quel piccolo vociare di tua figlia...(???).
Suona, il rumore delle campane s'ode in lontananza
è festa nella casa dell'effimero, cravatta, vestito di buona
eleganza, consegna baci, sorrisi, abbracci a chi lo crede
uomo, padre esemplare, a chi gli sta vicino stringendo
la sua mano, un fiocco incredulo che lo guarda pensando che
un altra stella maledetta illuminerà il suo incubo infinito.
Ed infinita è la rabbia, la mia, atroce è la coscienza di chi non può toccarti di chi non può sorprenderti.
Un altra notte è arrivata, sotto le lenzuola si nasconde il pianto silenzioso di una fanciulla, singhiozzi e urla vorrebbero
volare, uscire dal mutismo costretto legato da una danza ombrosa, dalla fune del nausebondo corteggiatore, un ballo
che si fa largo nella stanza osteggiando ogni timida reazione,
mortificando l'intimo della più nobile purezza.
Infinita rabbia.
Ma il volteggiare del tempo sarà la tua sentenza quel fiore
sboccerà con inaudita bellezza, i suoi petali ti legheranno
alla corteggia riducendo le tue membra a pezzi di ghiaccio,
t'accartorcerai su te stesso sentendo il cigolio delle ossa e
nemmen il baston, tuo amico, ti soreggerà, neanche la veglia
di un erudito poeta darà sollievo alla tua mente.
Infinita sarà la gioia, la mia.
Ricorda, solo il tempo suggerisce solo il tempo avanza, logora, sparisce, è un mantello di ripensamenti, riflessioni
che ondeggiano nell'animo che scrutano nei pensieri morenti
dove ognuno di noi rifà i conti con il proprio essere.
Colorata è la vita, perisce, rinasce, come una fiamma s'accende e poi... il vento...
Ed or che le tue ginocchia per terra posano ricorda senza inganno cosa fosti, ricorda che i bambini non si toccano,
i bambini s'amano, per nulla.

 

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3 commenti:

  • Salvatore Mercogliano il 21/03/2010 19:27
    Si nota il tuo disperato sfogo per la situazione vissuta.
  • Vincenzo Capitanucci il 26/07/2008 16:55
    Letture molteplici... testo crudo e filosofico... una denuncia.. che mi ricordano fatti.. avvenimenti.. strazi... una infinita rabbia... ma il volteggiar del tempo... quel fior sboccerà con inaudita bellezza...

    infinita sarà la gioia.. la mia... ma ricorda... i bambini non si toccano... per nulla..
  • mariella mulas il 07/05/2008 17:41
    Ho i brividi... È bellissima, accorata, maledettamente vera nell'urlo che vi si riconosce di sdegno, di disprezzo per l'infamia... Sono colpita sulla mia pelle, ho le sensazioni di dolore, di stupore, di odio che invadono la mente di chi è vittima.. Se vuoi leggi la mia "Non piangere" capirai. Sono felice che si scriva su questo tema doloroso perchè è tempo che la vergogna e l'umiliazione siano ingigantite nella mente di chi vuole essere un mostro. Un abbraccio di cuore.

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