Non aver paura
come se il limitare della notte
potesse inghiottire il tuo cuore,
ascolta quanti echi……
sono quelli che non sei riuscito a sentire
chiuso com’eri
tra le sbarre di una stanza,
abbandona per un attimo il cervello
e affida l’anima
alla speranza d’azzurro,
coperto dalle foglie e dai petali delle rose
puoi evocare
i suoni dell’improbabile
mentre gli occhi si distendono verso la lontananza...
Lì la Zingara trasognata
si china sorridendo
ti prende per mano
e insieme v’inoltrate
lungo il sentiero adombrato.
”Ti attendevo da tempo immemorabile
ma tu asciugavi il cuore
tra le mura di vetro,
avvicinati
scaglia oltre il vento la paura
e costruisci con me i contorni
degli orizzonti colorati d’illusione,
la vedi quella porta?
conduce proprio
ai tuoi lontani sogni
ai richiami della nostalgia dispersa.
Allora vuoi procedere con me
e aprire la soglia
verso la luce dell’impossibile?
Dimmi che vuoi
dimmi che è così
non mi abbandonare
sì... vedrai
vedrai
vedrai...