Ah! Ride ancora di me!
Spensierata veste di piccina
Mi cattura, stordisce, invaghisce
Mi tradisce...
Nei sogni
Nelle notti
Che dispero ancora
E poi sublimo
Nel ludico quotidiano danzare
Di piedi alla terra coatti
Gemendo: “oh! Mechina gravita!”
Mai piu’ lascero’ questa dimora?
Cosa vuole?
Quell’ombra lĭ nel muro cosi estranea
Enorme nel passato
Sparita nel futuro
Gia gridato
Gia’ svegliato
Gia’ tradito…
Lei corre sulle pareti spente
Poi scorre nella velata stanza
Sopra le vene stanche…
Cosi troppo acerbe siete ancora
Da non poter fuggire un’altra alba?
Nel battito impazzito mi ripete
Rivolta sui miei occhi il suo tumore
Cosi poi si dilegua nei soffitti
Sofferta e a un tempo arresa mi scagiona
Fastidiosa e’si, quest’ancora che reggo
Che regge tutte l’ansie tra i capelli
Di gelo mi risveglia un altro sole
Scacciando la mia notte fattucchiera
Assassino si, sul petto gia ansimante
Si forgia a mo’ di lancia
Come un mago
Ah! Come ride di me nuovamente!
Soavemente piccina per lui
Per voi, lo so, ignari, felici mendicanti:
Soltanto un altro mattino!