Languida la Sirena sull'acqua le membra posa,
il corpo suo distende al salir dell'onda,
che poi schiumosa scende.
Descriverne bellezza è vana cosa,
languido ad Ulisse lo sguardo tende,
che in lui, l'amor d'incanto accende.
Lottar t'è vano, itaco Re vagante,
inutile è l'arma della furbizia,
che la tua mano fende.
Il canto sale, tutto ei avvolge e prende,
l'itaco Re alfin vinto,
il battagliar sospende.
Or nell'amoroso abbraccio,
nel tetro abisso con lei discende,
ove luce è sconosciuta cosa.
Dolce è l'ora con la sirenea sposa,
cessa il respiro, il cor s'arrende,
or sul fondo Ulisse posa.
Risal melodioso, dal mare un canto,
che ad ascoltar è fatal cosa,
dalla bianca spuma Sirena emerge.
Languida sull'acqua le membra posa,
il corpo suo distende al salir dell'onda,
che poi schiumosa scende.