Ho lasciato la sabbia infuocata alle spalle
per immergere i piedi
nel refrigerio del mare
ed affondo nell’umida battigia
assaporando la mia dolce solitudine
Come un vascello
alle cui vele è stato donato il vento
percorro l’orizzonte con lo sguardo.
Con sempre maggior vigore
dispiego le mie vele,
solco le mie inquietudini
e più veloce ancora
mi dirigo verso il sole.
Stormi compatti di gabbiani
m’inseguono nel viaggio;
m’ immolo all’orizzonte,
al fuoco del tramonto
mentre si oscurano le acque.
Solitudine di sale.
Divengo sabbia,.
divengo ghiaia che si lascia sgretolare,
divengo acqua e sole.
Un colpo di vento e poi nulla.