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Capriccio

Parlavi

Con l’aria inquieta
Di un visetto
Quasi assente

Quasi perso tu…
Nella tua mania incosciente
E capricciosa
Dici NO

Ai “basta” ti frapponi

E un po’ piu’ bimbo
Chiedi all’uomo
Di cambiare

Ci trovi sordi:
Lui e me
Che non conosco
E lui chissa’
Se mi amerebbe…

Allora pensi:
Un sospiro per capire chissa cosa
E come fare a catturare il tempo?

Non piangi
Cerchi una parola
E il coraggio di tacere
Ti fa male…

Piu’ bimbo ancora…
Ancora un po’
Nella paura esausta
Di vederlo morire
Ti tradisci
…ma sei tu…

Ruba pure
Se vuoi
Ancora qualche attimo
Di noi…

Sparira’ crescendo
Bolliccina di sapone

Trasparente ora
Nei tuoi occhi
E piu’ leggera

Se la farai volare…

 

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8 commenti:

  • Aedo il 15/05/2008 23:35
    Ciò che chiediamo maggiormente alla vita è il desiderio di cambiare radicalmente, per capire l'essenza delle cose e andare al di là del tempo, che limita la nostra cadenza quotidiana. E allora, come proponi tu nella chiusa, "voliamo"... Brava!
    Ignazio
  • Anonimo il 14/05/2008 17:58
    beh... anche senza saperne il significato ispiratore... bella!
  • francesca morosi il 14/05/2008 15:16
    hai ragione Giacomo, le due poesie non sono connesse per nulla e un minimo di spiegazione a questo punto ci vuole... questa l'ho scritta nel febbraio '92, subito dopo aver lasciato il mio ragazzo (avevo 22 anni all'epoca). Lo lasciai perche' mi stavo affezionando troppo ed avevo paura di soffrire.. capii solo in seguito che lo amavo, ma era troppo tardi... Ero il suo primo amore, e la sua reazione fu un po' come quella di un bimbo che non vuole lasciare la mamma... si capisce meglio adesso? Un abbraccio FX

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