Dolci piogge di nostalgia
si posano su ogni albero,
e l'acqua cristallina come rugiada
si pietrifica e raggela
i poveri alberi con i loro rami secchi e impietriti,
davanti a tanta bellezza e freschezza,
libertà pura e vegetale
Senza più niente,
senza più fame senza più sete
la voglia solo di volare e di saltare
e di correre e poter fare giravolte nelle acque
bagnarsi a piedi nudi, magari scivolare, farsi male, poco importa ormai!
Voglia solo di ballare sui refoli di vento,
che volteggiano per rinfrescare l'aria
E immergermi nel dondolio degli alberi
fruscio trasparente eco dei miei sogni
Intanto però, se respiri,
senti l'attimo che ti circonda,
e puoi sfiorare con le dita l'ebbrezza nell'aria, che ti colloca nei pensieri della notte
e senti l'invisibile che ti racchiude;
e ti sfiora il fiato caldo della notte,
e il suo manto che ti riscalda e ti protegge
Al di là del guscio però
il buio tramonta la culla del nostro passato,
e la pioggia tintinna lacrime di ferro,
e le forme e le cose si fanno pesanti,
e i tuoni rallentano
per essere a tempo col mio cuore
e la nebbia nell'aria sfioca i miei respiri
che striscianti, stridono cercando una malinconia da sognare.
I miei occhi si insabbiano in una coltre di sospiri.
L'unica mia luna è la luna nelle pozzanghere,
unica prigione di schizzi e ricordi,
dove si può anche affondare
nella paura e nella tristezza,
prima di scivolar via assieme al vento.