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morte in frammenti di primavera
Mentre distratta ascoltavo una canzone,
Un giorno qualcuno mi disse che nessuno
Potrà toglierti quel che davvero ti appartiene.
Io ci avevo creduto, e mi ero cullata come fossi
In un prato che nei suoi colori ed odori mi proteggeva
Nel pensiero di tutto ciò che mi appartiene,
successivamente però un’ informe ombra
aveva oscurato ogni sorriso
con l’inesorabile dubbio, che tagliava la carne
come fogli di carta
-non a fondo ma con insopportabile fastidio-,
Se un giorno avessi dovuto trattenere qualcosa
Che precedentemente apparteneva a qualcun altro?
Forse anche quel che credevo mio, non lo era,
e con il passare del tempo sarebbe tornato alla sua origine
come trascinato da un gigantesco magnete.
E di me non sarebbe rimasto altro che
Un indistricabile groviglio di paure.
Di incertezze.
La mentre navigava fluttuando in lontane galassie
Prendendo l’orbita tra i lontani e sconosciuti pianeti.
Smarrita,
Come un pesce d’acquario
In vasto oceano.
Quel che avevo creduto con tanta fiducia,
non poteva che essere menzogna.
Nulla sarebbe rimasto a me
E anche quel che di più bello
Avevo sperato, stava sfumando piano.
Le stesse cose che avrebbero dovuto
Appartenermi incondizionatamente
Mi Sarebbero state rapite dalla morte.
Quella morte
Che cieca e spietata
Ruberà anche le mani dalle quali ora
Senza esitazione sgorgano queste parole.
Ma Con sorpresa continuano a scrivere
Perché le credevo già morte.
Ricordi d’amori passati
Venite avanti
Accontentatevi di questa vuota stanza
Ed accomodatevi.
Incantatemi con ogni particolare dimenticato
Di quel che è già stato.
Quando sola vedrò scorrere la mia vita
Sarete l’unica gioia.
È talmente strano vedere qui questi vividi ricordi
Ero convinta anch’essi fossero deceduti
Mi pare di ricordare distintamente
Di aver calato io stessa le loro tombe
Nelle rispettive fosse.
Non ricordo però poi cosa era successo
Forse ero scivolata dietro a loro.
O forse le mani che stringo ora con forza
Ed i dolci pensieri
Sono nuovi.
Quando ho seguito i passi allontanarsi.
Il tempo, rapito dal ritmo di un’ andatura
Veloce e distratta,
era rimasto ad ascoltarne il rumore,
Perché il silenzio di tutto il resto
Era immobile ed insopportabile.
Pareva tutto fosse stato congelato.
Che fosse un passo falso
O un passo avanti
Non ho potuto fare a meno di sorridere
Per un calore, che sublime o spaventoso,
Appiccicoso o aspro,
Rimaneva pur sempre una vera emozione.
Forse avevo solo bisogno di
Distruggere qualcosa di bello
Per sentirmi viva.
nella notte
vorrei addormentarmi
crogiolandomi nelle luci
di una spietata città
che dorme ancora.
ed è nuovamente innocua.
ma tra una mezzora approssimativamente
il sole comincerà a sorgere
e divorerà le tenebre che rendono
tutto più magico,
celando quel che la luce
farà apparire crudamente.
Voglio stare qui ad aspettare l’alba
E voglio farlo con leggerezza.
Mi siederò ad aspettarti
sul bordo della mia finestra
Che di marmo gelato mi farà rabbrividire.
Voglio respirarti avidamente
Come potessi stringerti a me
In un abbraccio.
Ma dureranno poco
Questi incantati momenti.
Poi ammaliato dallo scintillare
Dei miei occhi
Il sole sorgerà maestoso e
Con prepotenza.
Non ci sarà più incanto nel mio sguardo
Che soddisfatto ed esausto
Ti darà le spalle per riposarsi.
mentre corrono le righe,
scorre la pioggia
che scivola sui rossi tetti
e bussa alla mia finestra,
al ritmo di battiti cardiaci
accelerati.
ogni goccia che schiantandosi
andrà a sua volta morendo,
avrebbe forse voluto raccontare la sua storia
ma ora s’abbandona al grigio suolo,
si mescola all’acqua salata dei canali
o giace sul vetro della mia finestra.
poi Parlando di tetra morte
La luce del cielo
Mi ha illuminato
In frammenti di primavera
Che camminano
Con me
Sotto la pioggia.
E forse tutto è tornato
Esattamente
Come doveva essere.
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0 recensioni:
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- mi piace poterti dare una continuazione.. tutto è ritornato come doveva essere e poi... l'ho riletta è bellissima
- come doveva essere... mi piace e poi come ti senti?
- Bellissima... sentirsi come un pesce d'oceano.. in unpiccolo acquario... poi s'infrange.. e tutto torna come doveva essere...
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