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morte in frammenti di primavera

Mentre distratta ascoltavo una canzone,
Un giorno qualcuno mi disse che nessuno
Potrà toglierti quel che davvero ti appartiene.
Io ci avevo creduto, e mi ero cullata come fossi
In un prato che nei suoi colori ed odori mi proteggeva
Nel pensiero di tutto ciò che mi appartiene,
successivamente però un’ informe ombra
aveva oscurato ogni sorriso
con l’inesorabile dubbio, che tagliava la carne
come fogli di carta
-non a fondo ma con insopportabile fastidio-,
Se un giorno avessi dovuto trattenere qualcosa
Che precedentemente apparteneva a qualcun altro?
Forse anche quel che credevo mio, non lo era,
e con il passare del tempo sarebbe tornato alla sua origine
come trascinato da un gigantesco magnete.
E di me non sarebbe rimasto altro che
Un indistricabile groviglio di paure.
Di incertezze.
La mentre navigava fluttuando in lontane galassie
Prendendo l’orbita tra i lontani e sconosciuti pianeti.
Smarrita,
Come un pesce d’acquario
In vasto oceano.

Quel che avevo creduto con tanta fiducia,
non poteva che essere menzogna.

Nulla sarebbe rimasto a me
E anche quel che di più bello
Avevo sperato, stava sfumando piano.
Le stesse cose che avrebbero dovuto
Appartenermi incondizionatamente
Mi Sarebbero state rapite dalla morte.

Quella morte
Che cieca e spietata
Ruberà anche le mani dalle quali ora
Senza esitazione sgorgano queste parole.

Ma Con sorpresa continuano a scrivere
Perché le credevo già morte.

Ricordi d’amori passati
Venite avanti
Accontentatevi di questa vuota stanza
Ed accomodatevi.
Incantatemi con ogni particolare dimenticato
Di quel che è già stato.
Quando sola vedrò scorrere la mia vita

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4 commenti:

  • TIZIANA GAY il 03/06/2008 11:03
    mi piace poterti dare una continuazione.. tutto è ritornato come doveva essere e poi... l'ho riletta è bellissima
  • TIZIANA GAY il 26/05/2008 11:49
    come doveva essere... mi piace e poi come ti senti?
  • Vincenzo Capitanucci il 26/05/2008 11:20
    Bellissima... sentirsi come un pesce d'oceano.. in unpiccolo acquario... poi s'infrange.. e tutto torna come doveva essere...

    v

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