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En to Pan a Carl Jung Julius Evola in Max Ernst
Il vecchio Alchimista
Cercava l’Oro
Fra i suoi neri capelli argentati
Otteneva soltanto lega di vili metalli
Cenere onirica esoterica incenerita di Fuoco
fumi di Zolfo in vaporosi fiumi
Scorrevano fra velenosi piombi
Nelle mutazioni dell’Islamico Tao
Rasayana Pao-p’u-tzu
Martoriavano in vana attesa di un volatile Mercurio
La sua carne devasta devastante putrefatta
Da Venerei Sali scendi di Acidi solforosi
Nella fornace sublime mente ornata
Di martellante Stagno
In Soli e Lune
L’atmosfera intorno a lui
Era in respirabile
Nerobiancorosso
Di corvino cigno in fenice
Uovo cosmico latteo rotorico uro borico
Non poteva aprire nessuna finestra
Per Paura S’involasse il suo Segreto
Profondamente celato in labbra terrestri
Dai suoi occhi quasi cechi
Scendevano distillati alambicchi lacrimosi
Le sue tempie lacrimavano sangue
A causa dei suoi disperati tentativi
Di capire i manoscritti in pergamena
D’ ancestrali memorie perdute
Era disfatto
Moralmente
Ucciso
Fondava incollava saldava
Nel Solvo coagulo unisco
Nella quintessenza tintura tinta di rosso
Non si era accorto
Thoth!!!
Del suo Triplice Cuore
Trasmutato
In Succo d’Oro
Sulla tavola di Smeraldo
Oro Sacro
vene azzurre
In calici tulipano viola
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- Per la miseria! Che magnifica e magnificente rappresentazione di raffinata cultura e insieme universale godibilità. Vero e proprio fuoco d'artificio di parole ed emozioni a cui m'inchino riverente. E leggermente intimorito. Saluti, Capitano!
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