Sbiaditi sguardi ottunde glaucoma,
fioche lividure piombanti nel buco,
pirenaica sembianza nella sera che scende
quando arranca zittito e sghembo il fuco.
Salmastro vapore cadenzato trasale
dal mare assorto a guisa di spirale:
giunge etereo in infido azzurro telo
a sprazzi annuvola casupole, a mo' di velo.
L'essenza del mondo intero sbircia
il quadro etnico avviluppato da un fuoco,
la creatura di zolfo, verdastro -croco:
basilisco, immane rettile, lento striscia.
L'uomo nel nuovo secolo sbanda,
assordisce il sordo con dilette orchestre,
cosparge di tritolo l'allegra brigata
d'arzille "suicide-omicide" balestre.
S'alza denso bigio dalla fumarola
ancor crespo e danza sul tetto
ancor l'amaca del respiro s'affanna.
La luce del pettirosso or più non vola
vicino ai miei occhi ciechi d'affetto
di lontano il crepuscolo l'azzanna!