Litri di shampoo,
rivoli di sapone intimo,
fiumi di deodoranti,
cascate di profumi,
capelli scintillanti,
tette esaltate
culetti vibranti,
pantaloni incollati
stivaletti anche se fa caldo,
un filo di rossetto
alcune con le unghie viola…
sono le ragazze
che affollano le strade,
alle 8 del mattino.
Io le guardo, le annuso,
faccio radiografie,
cerco di leggere dai volti
i loro pensieri,
i loro sogni;
capisco chi è sicura di sè
e chi invece si sente fuscello,
chi è già “donna”
e chi è ancora “bambina”.
Ah, le mie piccole pulci,
che vanno a scuola
piene di paure e d’incertezze,
che non sanno cosa
il destino riserverà loro;
ed io le guardo, e sorrido,
e i ricordi di scuola
escono prepotenti dal cuore,
Anna, Sara, Susy…
come siete adesso?
La vita che vi ha dato?
In cosa vi ha trasformato?
Io, sono ancora come allora,
io, sì, sono sempre Gilduca
magari oggi ho i reumatismi
ma sì, sono ancora Gilduca;
grazie compagne d’allora,
grazie, compagne d’oggi!