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0 ai Sorcini
Dove eri tu
Quando
Mio padre ha tagliato la gola
A mia Madre con un rasoio da barba
Prima che io nascessi
E Lei dopo qualche anno l’ha sposato lo Stesso
Dove eri tu
Quando vivevo con mia nonna
Perché la famiglia di mia Madre aveva paura
Che potesse farmi del male
E non ho mai capito lasciando mia Nonna
Se ho avuto più gioia o dolore
A tornare a vivere con loro
È quella che chiamo la mia caduta dal Seggiolone
Dove eri tu
Quando mi picchiava con una cintura
E mi mandava a scuola in calzoncini corti
Per far vedere a tutti i lividi
Per far vedere come un Padre deve trattare un figlio
Dove eri tu
Quando a ventanni volevo morire
Perché vedevo solo marciume
Dentro e fuori di me
Dove eri tu
Quando ho lasciato una ragazza 14 enne io 23 enne invalido
Che amavo infinitamente
Perché non volevo offrirgli la mia miseria
E la mia vigliaccheria
Dicendogli che amavo un’altra
Non me ne accorsi ma quel giorno
Uccisi qualcosa in me
Dove eri tu
Quando ho voluto baciare mio padre
Prima che morisse
E lui ha provato ad accecarmi
Dandomi una ditata in un occhio
Eppure eri lì
Quando come un folle irresponsabile
Davo la mia carne da mangiare a tutti
Ma hai visto solo l’irresponsabile
Alla deriva
E non hai visto l’amore
Eppure eri li
Quando sono stato sei mesi con te
Ad occuparmi di Te e dei tuoi cari cani
Con tutto il mio cuore
Chi sei tu
Per tirare fuori
Tutto questo patetico Me
Scusate
“sono ancora complice
Di questo gioco impossibile”
Nda Mio padre è stato imprigionato dai Fascisti durante la seconda guerra mondiale, accusato di essere un disertore ed una spia.. quando già l’esercito italiano era allo sfascio.. scusate il gioco di parole… è stato due mesi in prigione gli dicevano ogni giorno che l’avrebbero fucilato.. mangiava la paglia del suo letto.. quando è stato liberato non era più lui.. Io ho saputo tutto questo il giorno del suo funerale.. Mio padre era un medico un grande studioso isolato nella sua ricerca che cercava di guarire il Cancro cercando le cause a livello atomico.. almeno credo.. non ci capivo niente..
Troppi nostri cari hanno avuto la vita sconvolta dalle atrocità delle guerre e dalla crudeltà umana.. ed è una catena di dolore senza fine che ricade sui figli.. sui figli dei figli…
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0 recensioni:
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- Sono sconcertata...è la prima poesia che leggo... non ho capito molto ma la frase finale
Troppi cari... la appoggio in pieno. La mia solidarietà...
- io ero nei piani alti a prepararmi alla discesa che magica avventura e' la vita piove governo ladro ma col sole come la mettiamo?
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