Forse dovrei dormire,
Ma non posso.
Voglio stare qui ad aspettare l’alba
E voglio farlo con leggerezza.
Mi siederò ad aspettarti
sul bordo della mia finestra
Che di marmo gelato mi farà rabbrividire.
Voglio che i miei occhi ti scorgano per primi
E danzerò con te finché il sole
Colorerà ancora il cielo nei toni di rosa.
A ritmo dei canti d’uccelli.
Voglio respirarti avidamente
Come potessi stringerti a me
In un abbraccio.
Ma dureranno poco
Questi incantati momenti
D’amore platonico
Poi ammaliato dallo scintillare
Dei miei occhi
Il sole sorgerà maestoso e
Con prepotenza.
mi sveglierei volentieri,
ubriaca di dormiveglia
in un coricarsi tardivo.
Sorriderei a percezioni
già oniriche
ma ancora lucide
a cui magari il vento darà la voce,
Non ci sarà più incanto nel mio sguardo
Che soddisfatto ed esausto
Ti darà le spalle per riposarsi.
finché cullata dalla sinfonia
di un Morfeo fattosi pioggia
non chiuderei gli occhi
di nuovo.
rannicchiandomi
vorrei svegliarmi
ma l'anima lentamente scivola,
col suo quieto silenzio,
nelle soffocanti spire
di una altro sonno.
Ora, alba, volerai via da me
come le argentate piume
degli uccelli che tra breve
accarezzeranno sfiorando
i miei tetti.
Poi tornerai,
e ci potremmo vedere domani…
Stessa ora, stesso posto.
Diversi colori
Diverse emozioni.