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La Berta 3483 alla Principessa Roberta e a Ivan Bui
C’era una volta c’è e ci sarà
Sempre la storia di una Donna
Colpita da una Maledizione
La chiamavano un po’ volgarmente la Berta
Per il suo passo dinamico ciccione molto bersagliere
Una donna bellissima fatalmente orgogliosa
graniticamente coraggiosa
Ha due figli tristi sorridenti
Per tirare avanti fa umili onorati lavori
Fra cui al mattino presto roteante di volontà
Pulisce le scale a vortice
In chiocciole sinuose di un vecchio castello
Incomincia sempre dal settimo piano
Scende gamberi ca mente a ritroso
Per non calpestare sul pulito
Al settimo piano c’è molta luce
Forse c’è un buco nel tetto
Ad ogni piano vivono colorati inquilini
Sconosciuto è il proprietario del Castello
A questo piano abita un vecchietto
Non esce mai vive con la Signora Solitudine
Di cosa si nutra non si sa
Tutto è bianco arcobaleno in profumo intenso di petali fioriti
Berta sorride c’è ben poco da pulire
Al sesto piano la luce è meno luminosa
S’intuiscono molte cose si odono dei versi
abitano dei Grandi Sublimi Poeti Artisti Profeti
Lo sguardo di Berta fulmina esperta minime macchioline di sporco
Al quinto piano la luce scema in grigiore
Berta guarda le porta azzurre sono piene di carisma
Abitano uomini politici a volte sono bravi e sinceri
A volte sono dei nani avidi di potere
Grandi chiazze di sporco
Al quarto abitano al verde persone piene d’Amore monaci volontari
Assistenti sociali a volte litigano un po’ e può nascere odio
Berta non capisce ma lo sporco aumenta
Al terzo c’è poca luce sono uomini e donne in carriere d’Affari
A tavola parlano spesso di potere ed i soldi in falci di luna
A Berta piacciono hanno delle belle cravatte arancioni
Sugli scalini c’è tanto sporco
Al secondo la luce è scura di un profondo rosso
Berta sente canti gemiti d’amore sublimanti in bellezza
A volte ritrova preservativi maschere e fruste a volte volano
Pugni e cazzotti
E questo gli fa schifo ed è disgustata
Tantissimo sporco
Al pian terreno il buio è profondo
Lo sporco è in croste abitano esseri vestiti di nero
Hanno occhi bianchi come se fossero cechi
Berta usa un raschietto a volte anche le sue unghie sanguinanti
Per togliere questa lurida sporcizia
Sta mattina Berta fa cadere le chiavi ago del piccolo portone
Non riesce più a ritrovarle passasse almeno un cammello
Si dispera le sue mani sono perse nel buio
Cade batte la testa piange si dispera sanguina rosso sangue
All’improvviso un po’ di luce
Berta Avverte nel suo intimo qualcuno sta scendendo
Sente un cinguettio d’uccellini
È il vecchio inquilino dell’ultimo piano
Il suo corpo da una tunica bianca irradia luce
Si sofferma solo un attimo sorride a Berta
Esce con tutti i suoi uccellini in volo attraversando il Portone
Berta stupita incantata attonita rapida raccoglie le chiavi entusiasta
Apre il portone ridendo si vede Benedetta
Un vento di Sole la investe la illumina l’accarezza
Le sue vesti sono cambiate è una principessa
Ritrova il Suo vero nome Roberta quello di una volta
Mentre cammina felice leggera volante verso Casa
Spera e sogna di ritrovare i suoi bambini
Vicini a quel vecchio amico Sublime!!!!
“Sognando una Storia mai iniziata e mai finita"
Nda questi inquilini cambiano spesso di piano anche diverse volte
durante la giornata…sono veramente imprevedibili!!!!
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