Negli anni in cui l’estate
Elargì per noi,
Ad ampie bracciate generose,
L’affetto inaspettato
Dei ciclamini e delle sabbie colorate,
L’anima imparò a trasmigrare,
A scivolare sull’acqua di cascate imprevedibili,
A perdersi nella cattura seducente
Proiettata su bianchi muri assolati..
Stelle cadenti grondarono aprendosi,
Come orchidee,
L’una nell’altra...
Lo spazio divenne poco,
Troppa l’ energia espansa...
La soluzione fu
Magnete,
Grigia e misteriosa piovra
D’acciaio e
Pane quotidiano,
Di ore
Per ospiti di paglia...
Ricevo un limite
Al mio non esser fine
E sento dentro incombere i suoi passi,
Con la combinazione in tasca
E il buon senso in braccio...