Caduta
Dal nido
Nell’ora del sonno del grande dio rosso,
Nell’ora del ritorno
Dalla sacra caccia,
La tua mano mi colse
Ferita,
Infreddolita…
Curasti le mie ali
E mi desti cibo
Privandoti di
Piccole prede
E imprigionando l’acqua
Per il mio uncinato becco..
Crebbi forte,
Ero felice,
Ma tu
Volevi restituirmi alla mia
Natura...
Provammo molte volte
Dal villaggio,
Dalla piccola collina dietro il fiume,
Ma le mie cadute
Non ti davano pace
E con me sola
Dormivi per ricominciare…
Ora,
Che i miei artigli
Hanno laciato le dita della tua mano,
Aperta al cielo immenso e sconfinato
E che le piume subiscono ammaliate
La nuova carezza del vento,
Sento la libertà nell’incertezza del volo,
Sento l’aria cambiare il suo odore
Al passaggio di altre,
Diverse,
Creature alate..
Il mio destino è compiuto
E sono libera
Regina del vento
Che taglio e seguo e affronto e inverto….
Ho preso il tuo nome,
Ali di fuoco
E sento d’amarti
Guerriero d’uomo
E mai dimenticherò il tuo gesto,
Impavida fiducia nel rapace,
Mai smetterò di proteggere la tua vita
Sorvolando la montagna nostra madre,
Vegliando nel silenzio le tue notti…
…Amando il nostro strano diverso amore,
Guardandoti dall’alto delle nuvole..