Tra me e il primo dei simili
Gorgheggiano abissi incolmabili.
Ogni ponte divelto
uno sbaglio,
ogni sguardo gridato
urlo fiacco.
Terra sbriciolata senza pianure
orbite fonde ossi sporgenti
vengo spinto da sete inutile contro vento.
Dalle creste di labbra fossili
risalgo a specchi dolci
incoronate sorgenti
di palme cigliate.
Percorrere i solchi di un viso
Cercando un segreto
Che forse non nasconde.