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A voi stelle

A voi stelle va il mio canto,
scrivo d'amor e d'altra cosa.
come alla donna donar la rosa:
attente, non vi giunga come pianto!

Maggior cosa non v'è da dare
del dono che pur io ho fatto.
Di commedia, questo, solo un atto
ma se donato non puoi rifare.

Del cuore più non parlo
è cosa assai maggiore.
non cadete in errore,
non lasciatemi sto tarlo.

Di vizio e peccato intrisa,
di dolore gran stendardo.
Ma a lei bastò uno sguardo
per risanar la tela lisa.

Poi il lampo a ciel sereno:
Se il filamento migliore
va lasciato all'abil tessitore
io non poscia far di meno

Sembrava opera ben riuscita
ma il gusto è soggetivo.
Ancor non m'è chiaro il motivo:
perchè rammendata e cucita?

Come il fiume scava l'argine
per più acqua trovar spazio
anch'io ne pago dazio
ma per l'amor allargar confine

cosi il dolore non è strazio,
trovo gioia in quel che ancor sento
e non v'è giorno che me ne pento.
Roxanne, ti ringrazio.

Voi stelle mi avete capito
ora andate, portate messaggio
non è poi lungo il viaggio.
spiegatele... quando a voi alzerà il dito.

 

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2 commenti:

  • Luigi Locatelli il 26/07/2010 10:57
    mi è piaciuta veramente molto... malinconica... come mi sento anch'io oggi...
  • Anonimo il 24/06/2009 14:19
    bravo molto bella

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