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Divinizzando l’Amore alla mia Divina Sposa

Lo sai oh Sposa mia d’acqua fertile

Se e quando saremo insieme
Nel semplice ruscello frusciante della Vita

Accarezzeremo per sempre il nostro intimo profumo
fra Umili Timide Rosee Violette

Non ci sposeremo mai

Vivremo liberi nel Sacro fuoco
In unione alla nostra Passione
Più pura

Nella incertezza certezza
In totale equilibrio-desequilibrio

Nelle Onde profonde indecifrabili
Interminabili D’un Oceano d’Amore

Di sceglierci Attimo per Attimo
nell’eterno Oro del Mattino

Albeggiando luminosi
In splendidi Sorrisi

Nel privilegio assoluto di Viverci
Nel sacro santo tabernacolo
dell'abbracciarsi

Dì una Edera e Dì una Quercia
dalle mani ramificanti avvolgenti

D’un interminabile Giorno Amore
nella sua infinita essenza

Senza più nessun legame con la Morte!!!!

 

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3 commenti:

  • Paola Reda il 12/07/2008 08:12
    Vincenzo... Vincenzo... ogni volta che mi accingo a leggere una tua poesia non so mai cosa aspettarmi: voli pindarici di parole, esercizi di stile che rasentano l'esasperazione, ricerca ossessiva di comprendere tutto ciò che ti circonda... Ma io amo questo Vincenzo: umanamente uomo, con il cuore in mano, con l'anima aperta come un libro, scevro da ogni virtuosismo di stile.
    Hai reso grandi i temi principali della vita: l'amore, la libertà, la morte.
    Bellissima poesia.
  • Anonimo il 12/07/2008 06:33
    Brava Anna... che poesia Vincenzo... quando fai il romantico ci prendi il nostro cuoricino e con il tuo terribile piede mancino lo fai giocare come se fosse una palla saltellante. La metterò tra le mie preferite, questa è una stupenda poesia scritta da un funanbolo delle parole che in questa occasione è sceso dall'olimpo per parlare con noi comuni mortali. Grande Angelo dalla faccia pulita. Giak ex Omino
  • Anna G. Mormina il 11/07/2008 21:41
    È troppo bella l'immagie dell'edera e della quercia, è troppo bella tutta!
    ... questa è una delle tue poesie romantiche, che mi fanno sognare!
    Grazie Vincenzo

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