Piove!
Un grigio nuvolo stagna sulle logge
traboccanti colori e fiori di primavera.
Saette accecanti
disegnano tetre ombre nella Volta.
Usci dischiusi,
sballottati come insegne al vento,
ovattano
scrosci improvvisi
e calpestio di selci.
Sotto l'androne
di un portone antico,
trova riparo un mendicante.
Sguardo velato,
privo di passioni,
tende la mano
a chi gli passa accanto.
Pupo senza fili,
sul palco della vita,
riversa il suo coraggio;
piange.
Non vi è più traccia
dei valori antichi,
spazzati via dal tempo.
Il Borgo corre,
lo scansa infastidito.
Poi, come per magia,
il grigio apre uno squarcio al sole,
e tutto si colora.
Solo il mendico
resta nell'androne,
ostaggio della sua malinconia.
E là lo scova il Fato.
Soldato fedele
a guardia del Creato.
Setaccia vichi e vie,
varca mille soglie,
chiave del gran Disegno,
messo di ogni sorte.
Se veste seta e finimenti in oro,
gioia e fortuna porta.
Falce, tracolla, lungo manto nero,
solo disgrazie e morte.
Alza lo sguardo in cielo l'accattone,
vede il soldato,
lo scruta attentamente.
Veste con manto nero in questa via,
guarda sotto l'androne.
Finalmente!