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clochard

Ad un angolo di marciapiede
stringevi l'anima agli stracci
in rissa col freddo di gennaio
i denti color ruggine.
Ti inseguiva qualche cane
randagio
che ti credeva padrone,
la notte era il salotto
della tua vita
sotto la pelle delle stelle.
Dormivi coperto dai giornali
sfrattati dalla mira dei topi
tra polveri d'asfalto
e mediocri speranze.
Ti svegliava l'eco dell'alba
ed il primo chiasso delle nuvole,
nei tuoi occhi un mosaico
di vergogna
si trasformava in un inferno
di lacrime.
Nell'indifferenza degli sguardi
ti sentivi un uomo senza patria
un'ombra tra le tante della strada.
La tua mano tremante
imprecava pietà in silenzio,
mentre milioni di piedi
ti confondevano con un lampione
spento.

 

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5 commenti:

  • Mirko Zullo il 16/11/2008 20:29
    Riprendendo Dolce Sorriso, concordo con la sensibilità e la delicatezza che trasuda dai tuoi versi, seppur risuonano decisamente come "troppo sentiti"... Mentre io credo sia di fantastica e magica poeticità l'immagine conclusiva! "... milioni di piedi ti confondevano con un lampione spento". Mirko
  • VINCENZO ROCCIOLO il 27/10/2008 14:23
    Sono per mia natura sempre vicino ai deboli, agli umili, a coloro che soffrono, e questa tua poesia dimostra la tua grande sensibilità e il tuo interesse per un mondo poco conosciuto, un mondo evitato, scansato come la peste, un mondo che nasconde tesori di umanità, di vita vissuta, di vite spezzate, lacerate, passate nel pianto e nell'abbandono.
    Sono vicino a queste persone, a quelli che chiamano pazzi, agli emarginati, e ti ringrazio per aver pensato a loro con questa splendida poesia.
    Un grande abbraccio.
  • Dolce Sorriso il 03/09/2008 16:15
    sensibile e delicata,
    bella
  • Ivan il 03/09/2008 11:44
    ... non c'è solo umanità in questi versi davvero stupendi, c'è denuncia, determinazione, senza mai rinunciare all'eleganza, alla... poesia. Sono certo che se si ascolta attentamente si può sentire una musica venire da lontano, forse potrebbe essere il sax di John Coltrane. BRAVISSIMA.
  • Maria Gioia Benacquista il 16/07/2008 15:23
    Ben descritta la triste realtà dei senzatetto... persone 'spente' ma che hanno un cuore che in silenzio soffre.
    Bella poesia a sfondo sociale.
    Un saluto,
    Maria G.

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