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Due sorelle

È triste questa stanza d'ospedale.

In silenzio ti guardo, tu, seconda
di tre semplici fanciulle,
(la prima morta giovinetta)
ora non più cosciente
ché la tarda tua età
ti ha tolto lo sguardo e la parola.
Non so se tu ancora pensi,
se ricordi della bella stagione
ti sorridono lieti nella mente,
se ragazzetta ti rivedi
correre lungo il fiume con la mia mamma,
tua vispa e più giovane sorella.
La mia mamma, da te lontana
(lontana anche la mente)
giace in un altro letto
e dir non so se più o meno giovi
al vostro cuore il non sapere
della comune sorte.
E così pensando, dolorosamente
alle labbra mi sale una domanda:
"Quale delle due sorelle
arriverà per prima nell'infinita pace?".

È triste questa stanza d'ospedale.

   2 luglio 2008.

 

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10 commenti:

  • Ada FIRINO il 18/07/2008 14:40
    Ti ringrazio Dolce Sorriso. Sì la zia mi ha fatto un po' da mamma, nei primi due anni del mio arrivo in Piemonte. Con lei ed i miei cugini ho vissuto nella stessa casa, con loro ho riso, pianto (pensando alla mamma lontana) e gioito di piccole cose e poi tutti insieme abbiamo pianto ancora e dolorosamente, per la morte di mia cugina (51 anni) anni fa. Una comune sorte ci avvicina e ci rende più forti ed uniti.
  • Dolce Sorriso il 17/07/2008 23:24
    Cara Ada, in questa poesia bellissima dedicata a due persone tanto importanti della tua vita si denota tanto amore, abbi fede è molto importante. Un forte abbraccio.
  • Ada FIRINO il 17/07/2008 00:10
    Angelica, cara amica... hai ragione, il cuore si strugge per la mamma laggiù e qui vedo morire sua sorella che non sa forse più della sua esistenza. È triste questa stanza d'ospedale. Grazie infinite. Ti abbraccio col cuore.
  • Anonimo il 16/07/2008 18:10
    Due sorelle, una comune sorte...
    ma quello che ho visto e ascoltato per un istante... Sono:
    le tue impotenti lacrime che scorrono, e le tue imploranti preghiere...
    Non dev'essere facile per te, star lontana dalla tua mamma, che è nelle stesse condizioni della tua zia... e come se vivessi il dolore più volte...
    Ti sono vicina e ti voglio bene, dolce Ada..
    Angelica
  • Ada FIRINO il 16/07/2008 14:45
    Vi ringrazio di cuore, Vincenzo, Mariella e Cinzia. Ho scritto questa poesia al capezzale di mia zia una notte in cui stavo ad assisterla e, mentre la guardavo, il pensiero correva anche a mia madre, laggiù lontana. Le rivedevo giovinette correre, forse spensierate... chissà...
  • VINCENZO ROCCIOLO il 16/07/2008 14:32
    Scusami per il lapsus: volevo scrivere due sorelle, e, non so perché, mi è venuto "una mamma e una figlia". Qui ci vorrebbe il dott. Freud.
  • Cinzia Gargiulo il 16/07/2008 13:17
    Una poesia dolce e triste allo stesso tempo. Il tuo pensiero e il tuo amore corre da tua zia a tua madre e tu ti chiedi chi delle due smetterà per prima di soffrire quaggiù per trovare la pace eterna... Questo lo sa solo Qualcuno lassù, ma tu con il tuo infinito amore e le tue preghiere stai facendo per loro tutto ciò che è umanamente possibile.
    Ti sono vicina e ti abbraccio forte con tanto affetto.
  • mariella mulas il 16/07/2008 13:05
    Strggente, dolorosa, ma l'anima si riversa nei tuoi versi piena d'amore e questo sarà tangibile nel ricordo.. La vita ha un suo epilogo.. l'amore per i nostri cari mai.
    Un bacio Ada.
  • VINCENZO ROCCIOLO il 16/07/2008 13:00
    È bella, Ada, nella sua tristezza e nella sofferenza, questa poesia che è da una parte un ricordo commosso della gioventù passata, e dall'altra la visione di un presente di dolore che accomuna una mamma e una figlia nello stesso identico destino.
    È triste davvero, Ada, e, al di là delle poesie e della retorica, sappi che ti sono vicino.

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