Dimmi
come si fa
ad inseguire un sogno
perduto nella lontananza
di un’illusione?
Dimmi
come si fa
a trattenere le lacrime
di chi ancora sfiorava
gli orizzonti
col pennello d’infinito
e riusciva a colorare
la speranza
col cuore in fiamme?
Nel vuoto del presente
mi ritrovo a piangere
per l’abbraccio dissolto
per lo sguardo di una donna innamorata
ormai sfumato
nell’immagine imprecisa.
E allora?
Raccolgo i residui
del pianoforte reciso
e conduco nell’aria rarefatta
le note dolenti e stonate
di una melodia
che rimane
impalpabile chimera
di chi non è riuscito
a chiudere nel pugno
le possibilità del cuore.