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Sempre insieme

Giocavamo sempre insieme,
sbarazzini come scugnizzi:
calzoncini corti lacerati.
gambe graffiate dalle spine,
frutta razziata dai vicini,
trappole parate per gli uccelli:
tordi, passeri e fringuelli.
Strappati dai calzoni
giocavamo a zecchinetta coi bottoni;
spassi, svaghi, infiorescenze dei tempi che furono.
Tutti giocattoli di lusso…
rigorosamente creati, fatti a mano:
con rami di sambuco facevamo
cerbottane e proiettili di stoppa,
con spago e barattoli di latta
telefoni esclusivi, spighe della fantasia;
poi, quando il campanile ricordava l’ora,
su manici di scopa tornavamo in groppa.
Era la nostra verde età,
l’albero d’oro vellutato
ricco di miraggi e di speme:
dovevamo stare sempre insieme
e adulti non lo fummo più:
scotto di maturità.
(2006)

 

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14 commenti:

  • Marcelllo Barbuscio il 05/01/2009 20:24
    Grazie!! Anche se tu sei un pochetto più avanti negli anni di me, io, ho fatto tutte quelle cose tu descrivi con la leggerezza di un ragazzino che stà ancora correndo e cadendo si sbuccia le ginocchia... che sembrano due melograni; POVERI DI TUTTO E RICCHI A DISMISURA. Un saluto Marcello
  • Anonimo il 04/09/2008 21:09
    Semplicemente stupenda... mi ha fatto rivivere la mia infanzia, e non è poco. È proprio questo la poesia... saper emozionare e far riaffiorare ricordi, sentimenti... sensazioni.
    Grazie Ugo per questa bella poesia.
    Giacomo
  • Anna G. Mormina il 30/08/2008 15:09
    ... ripenso alla mia infanzia, imile alla tua... so bene chè è normale ciò che accade, ma un po' fa male...
    ... bella e dolce!... un baciottone! :bacio:
  • Wester Auxano il 16/08/2008 12:03
    Varcare la soglia, portare con sè i segni di passati rapporti, la memoria è un contenitore dove il tempo è un aeternum... baci...
  • Vincenzo Capitanucci il 24/07/2008 09:32
    Poesia di una dolcezza infinità... di ricordi verdi... di alberi dorati... Ma mi scusi Maestro... forse la mia mente è malata.. o forse perchè ho in testa di scrivere.. il massacro degli innocenti... vedo in seconda lettura.. una denunzia terribile che lei forse ha voluto mascherare... offrendoci il lato sogno...
    ma vedo una denuncia della verà realtà.. almeno di un passato.. storie di prostituzione.. di pedofilia... di bambini abbandonati a loro stessi... ed ogni parola prende un orribile senso diverso.. tutti giocattoli di lusso.. o di lussuria.. e non insisto con questa lettura...
    Porgendole le mie scuse... per questi miei miraggi.. in speme.. che non li resero più veramente degli adulti...
    Complimenti vivissimi... questo è un apogeo una apoteosi dell'Arte di scrivere...
    Ed il suo Sempre insieme...è un immenso Cuore Paterno...
  • sabrina balbinetti il 23/07/2008 23:53
    .. so' ricordi der tempo bello che nun c'è più!
    magia a bordo di u tappeto volante indietro nel tempo
    bravo
  • nicoletta spina il 23/07/2008 22:59
    Ho sentito altre persone parlare dei giochi di un tempo, dell'ingegno, creatività, fantasia, complicità che esprimevano, al contrario di quelli di oggi. Ma tu, come sempre, sai donare a semplici eventi l'incanto. Grazie
  • giuliano paolini il 23/07/2008 16:32
    sempre garbato ed educato uomo di altri tempi e di altre paste un vero gentleman
  • Anonimo il 23/07/2008 11:44
    Quanta sana ed ingenua freschezza giovanile!!!!
    Eh si, Ugo, i giovani del passato, amavano crearsi e costruirsi i loro giochi e, con essi, il loro mondo... Vivevano di speranze, di sogni e di piacevoli illusioni... ulle ali della loro fantasia...
    I giovani d'oggi... Invece... La cruda realtà (che, forse, conoscono meglio degli adulti) ferisce le loro ali... E il volo...È più difficile...

    Poesia molto apprezzata anche da me che sono... Giovane...
    Oggi...
  • VINCENZO ROCCIOLO il 23/07/2008 11:06
    Sono un po' più giovane di te, Ugo, ma i tuoi giochi erano anche i miei.
    Quanta fantasia nel creare i nostri giocattoli, quanta dolce complicità con i nostri amici, ma anche quante litigate furibonde.
    "Dovevamo stare sempre insieme e adulti non lo fummo più": profonda verità, soprattutto per chi come me ha abbandonato il suo paese natìo per cercare lavoro altrove. Ma spesso ripenso a quei ragazzini in pantaloncini corti, alle interminabili partite a pallone nei pomeriggi d'estate, e mi prende un nodo alla gola: quanta gioia e allegria c'era allora, e quanta monotonia e spesso tristezza nella vita da adulti. È lo scotto della maturità, come dici tu.
    Mi hai fatto ritornare indietro nel tempo e rivivere, con i tuoi bei versi, tanti bei momenti di spensieratezza. Grazie Ugo.

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