Non faccio mai la corte
Non sono un fagiano cortigiano
Farcito in falsetto Parmigiano
Né un Parma latte scremante
Per far prosciutti più dolci in Tanzania
Per fari porci di luce
Fra mille nebbiose lucciole
Lasciando in braghe accecate di tela lo Stivale
Se passassimo dalle mani
Di pessimi politici
A quella di buoni cittadini
Saremo dei Grilli canterini
Nella vecchia saggia Atene
Un Ateneo auto-governato nel giardino del Mondo
Sono un Tonno al naturale
Scappato dalle reti delle Mattanze
Dalle libere rosse acque
Genuino fresco do mar
Appena nato da Oceano blu
Nella mia natura di buon fortunato Selvaggio
Sfuggito in Aborigeno dalle sue catene
Mi spoglio a nudo in confessione
andando in orfanotrofio a sette anni
Con spirito di rivoluzione romantica
Nelle chiome e nei frutti pendenti
Del mio albero in Vita
Finalmente Vivo!!!!!