Ho provato a strapparti,
tagliarti sottile,
a velo;
poi, incurante,
gettarti
su piastra rovente,
sentirti sfrigolare
sostituendo flebili pulsazioni
con il tuo accartocciarti.
Ma, fedele alla tua natura,
sei rimasto
duro
insensibile
immobile.
cucinare un uomo...???? oh caspita sono diventata cannibale!
no, saretta.. ero arrabbiata con il mio cuoricino, e così ho provato ad abbronzarlo sulla piastra, ma mi ha fatto "maramao"e per dispetto è rimasto tale e quale
ciao tina... forse non è chiaro, ma quando l'ho scritta ero arrabbiata con il mio di cuore, è lui che taglio, arrovento e faccio sfrigolare.. il cuore altrui non mi permetterei mai di maltrattarlo!!! , ma con me stessa sono di "mano pesante" ... ciao ciao
Riponi le armi, abbandonale lungo i fianchi... quella calma, quella voglia di vivere, l'animo dolce e mite sono doni che ti rendono spirito e musa capace di incantare e ammaliare Marta, fata e raffinatissima poetessa baci e ancora baci
Anonimo il 07/08/2008 17:26
Cavolo, un cuore coriaceo...
e purtroppo, neanche la tua piastra rovente, può far niente, per questo tipo di cuori...
un abbraccio Marta
Angelica
Anonimo il 07/08/2008 16:54
Dì quello che ti pare, a me, il cuore alla piastra piace.
Prima che prenda ad accartocciarsi però.
TI VEDO AL LAVORO CON I FERRI DEL MESTIERI E UNA RISATA BEFFARDA A TAGLIARE SU PIASTRE ROVENTI I TUOI NEMICI. IO TUO AMICO, TUO AMICO MARTA. RISPARMIAMI!. UN BACIO DA GIO'