L'anima vaga dove il cielo si perde,
oltre l'orizzonte della ragione,
oltre lo stillare metodico e concreto del tempo.
Che strano animale che sono!
Così diverso dalle vostre cromatiche ragioni,
così intollerabile ai vostri occhi di celata paura.
Corroso da una realtà che non si palesa,
rubo i dolori agli attimi di gioia
per delineare il profilo del mio vivere a ritroso,
per tracciare una sottile linea di confine
che separi la vostra logica dalla mia pazzia.
Non voglio pensare!
Non devo pensare!
Lasciatemi ai margini del mio mondo
e poi marchiatemi con la lama dell'ingiuria e della menzogna,
tanto non mi avrete mai.
Mai!