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VISCHIO

Non ti ho invitato.
I posti, a tavola,
contati, stabiliti,
non ammettevano
intrusi, infiltrati.
Per tutelare i confini
una trappola.
Impavido, sfrontato;
poi,
avvolto, rabbioso, vinto.
Ho sanguinato per te,
dolorosamente,
nel cuore.
Ho gridato per te,
silenziosamente,
per non allarmare.
Ho invocato per te
la morte,
istantanea, rapida.
Non avrei voluto,
non ho potuto impedirlo...
però, ricorda
non ti ho invitato.

7-13/ 08/2008

 

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6 commenti:

  • Nicola Saracino il 02/11/2008 20:09
    I drammi della vita ci devono essere abbastanza estranei, se vogliamo permetterci di affrontarli secondo schemi collaudati e con un po' di pudicizia. Bella. Molto.
  • Riccardo Brumana il 08/09/2008 23:43
    la leggo così, l'auto invitata è La Fine. potrei sbagliarmi, ma così l'ho letta, così mi piace. brava Marta, un abbraccio.
  • augusto villa il 06/09/2008 02:06
    Accidenti!... Brava Marta... Rende molto bene l'idea!...
  • Adamo Musella il 14/08/2008 21:11
    Un lucido divieto, un accorto rifiuto letterario... quell'ombra ci disturba, ci nasconde il sole ma non c'è odio; leggo un sfogo liberatorio verso un passato che probabilmente si è trasformato in ricordo. Cara Marta hai descritto in maniera impeccabile una stato d'animo difficile. Sei riuscita in un piccolo capolavoro baci e ancora tanti

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