Quando la vidi,
capii che l’emozione più grande,
s’esprime nel silenzio,
nel nodo alla gola,
e nella lacrima invisibile.
Quando la vidi,
divenni parte dello stormire delle fronde,
e m’accostai al vento per dirgli:
“Portami da lei”.
Adesso, che non ha ritorno,
quel silenzio prima amico,
m’assorda l’anima,
quel nodo alla gola,
non mi fa respirare,
e quella lacrima invisibile,
i bambini la chiamano “Mare”.
Ora m’accosto al vento,
e gli dico in un sorriso:
“I pezzi del mio cuore,
spargili per il mondo”.
Gerardo Di Filippo 05/05/2006