Gocce d'amore, lasciano sulla tua pelle assopita,
una flebile scia irriverente.
La seguo estasiato,
respirando l'opprimente afa dei ricordi.
Sul tuo volto disteso, sereno,
vedo riemergere dal passato
i dolorosi fantasmi della solitudine, della disperazione.
È un rantolo appena percettibile
nel cieco silenzio della stanza.
È un brontolio sommesso, incostante,
foriero di tempesta.
Ti accarezzo il viso,
mentre gocce di mare escono dai tuoi occhi
spalancati sulla notte.
Seguono un ritmo sincopato,
in simbiosi con le parole
che spontanee emergono dalle profondità dell'anima,
a graffiare il sordo silenzio
di chi non sà ascoltare.