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er dumilaessette

‘N dove alloggia sto vecchietto
co’ sto carico ‘ngombrante?
Se trascina sotto ‘n tetto
la valiggia sua pesante.

Così ‘n piazza tra l’odori
de lenticchie e cotechino
apre ‘a lampo e tira fori
l’anno scorso… “suo destino”.

Come ar solito ar principio
ce so’ sempre i boni intenti
quattro carze in Municipio
c’è der dorce ‘n mezzo ai denti.

A segnà la propria storia
c’è quer fracche d’en Tenore
e tra onori fama e gloria
c’è Giggetto imitatore.

‘N fazzoletto nero e oro
p’asciugà tutti li pianti
delle morti sur lavoro
dei parenti tristi e affranti.

C’è er rincaro der petrojo
er pane s’è quadruplicato
aumenta latte, vino, oio…
e le cucuzze giù ar mercato.

Quello ch’era una vorta
er magnà dei poveracci
ora è ‘n lusso che ce porta
a esse’ tutti toppe e stracci.

Sono vane le promesse
dei politici ‘mpettiti
so’ rimaste quattro fesse
a regge’ er moccolo ai partiti.

‘Sta valiggia è troppo piena
de violenze sui minori
d’assassini in artalena
mezzi drento e mezzi fori.

Tra li panni ripiegati
c’è la foto d’en Signore
che c’ha tutti perdonati
“dormi Cocco e conta l’ore”.

S’avvicina quer momento
de passallo er testimone
er vecchietto c’ha ‘n tormento:
“la storia che se ripropone”.
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Se ne va’ ormai l’anno vecchio
Co’ le noci drento ar secchio
Rallentanno cede er passo…
Quello “novo” fa er sorpasso


... sono un po' fuori tempo ma l'attualità degli eventi non la fa tramontare mai!

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 09/01/2009 20:26
    brava
  • bruno saetta il 25/08/2008 20:55
    Si, è ancora attualissima. Ed è davvero molto bella. È un piacere leggerti.

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