Un crescendo in statica luce
Mi spinge nella mobile
immobilità
del tempo
Uccidendomi
d'ansia
asmatica
tranquilla
divorando
in fame
pezzi d’antiquariato
del mio salotto
In un improbabile
inesistente
Arrivo
D’un viaggio
Senza iniziata
fine
nel verbo
del luminoso
verbo essere
ritorno
Ad essere
un Ausiliare
del Sono
In vita
Invitami da qualche parte
Senza brutture
nel farmi impazzire
nel immenso Qui ora
Spogliandomi amandoti
per me
fra le meravigliose
tue Foglie
di mandorli
In purissimi Dì
veleni
dai fiori bianchi!!!!