Luce ondeggiante tra i rami del bosco
strappi le vesti ad un animo inaridito,
luce smagliante al mattino denso
di mille colori dal tempo sbiadito,
luce pulsante nel lago del mondo
sollevi le anime dall’abisso profondo
Così io ti vedo!
Libera da rami,
sciolta da lacci e tristi legami,
onda di luce che invade le menti
degli uomini stanchi, tristi e un po’ spenti
tu strappi il sudario dell’uomo
troppo compreso nel suo arido ruolo
mostri la via, il sentiero nel bosco,
e poni uno specchio per l’essere losco
uno specchio che lancia un’immagine ferma
di un essere umano senza lanterna,
che vaga nell’ombra calpestando la gente
inaridendo il suo triste presente
luce nell’ombra
rischiari la notte,
sia flebile fuoco
o lieve lanterna
luce possente
in un lago di notte,
un fuoco che arde
o fiammelle a frotte
luce che insegni
con molta modestia,
che finché non disdegni
la vita è una festa
saremo capaci
noi flebili ombre
di esserti degni
senza squilli di trombe?
luce squassata dai venti del tempo
da mille tempeste e immani dolori,
sempre rimani luce nel tempo
ferma, possente, invitante,
dai mille colori.
Una luce stonata, talvolta
un po’ affievolita.
Di certo la luce
di questo terribile tempo.