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Ad Alfiero

Tu non ricordi la mano lieve
del tuo sogno
spegnevi sovente il ricordo..
al tremito del passare
schiudesti la bocca
quale docile campanula
al vento spazzata
Dormi... che del ricordo
solo l'ombra leggera
perpetua nelle tenebre.
Fuggì la vita
come acerba foglia
scinta dal ramo
tu non chiedesti
requie
al sonno del giorno
immota fanciulla
ti attendeva
al varco...
e ai solitari
cipressi
volgesti il saluto
come ombre del sole
a destare
il ricordo..

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 26/01/2010 21:22
    mi ricorda tanto alcune cose di Montale. bella
  • Giovanni Di Girolamo il 03/07/2006 14:45
    Brava Isabella.
    Sei poetessa immaginifica.
    Giovanni

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