Là dove in ghirlande
di nubi rubiconde,
opera d' un artista nomade d' amore,
agonizzante l' orizzonte muore,
e sulle zolle assiderate,
e sulla dimenticata vanga stanca,
cupa ombra s' allunga fioca,
verrà la notte.
Sarà come pallida luna d' ambra
su lontani archi di nera tenebra.
Danzeranno falene labili
tra lumi tremuli.
Attesa, verrà la notte,
la mia notte.
Fiorirà il concavo nulla
di lontana favilla.
Turbineranno tra celesti solitudini
infiniti spazi afoni.
Mi inebrierò d' immenso astrale.
Ascolterò la voce delle stelle
cadere sopra i tetti delle case,
rivelerà verità ascose.
Verrà la notte...