Chi è quel vecchio
che vedo riflesso nello specchio,
quell’ammasso di rughe,
quell’insieme di tristezza,
solo, come l’abate Faria
chiuso nella fortezza;
le mani, come tartarughe,
ruvide seppur piene di dolcezza;
chi è quel vecchio
che mi parla dallo specchio?
Di certo non son’io,
perché io vivo in funzione di te,
e se tu sei giovane e bella,
giovane e bello sono anch’io,
e se tu vivi del mio amore
e ti nutri del mio cuore,
e respiri la mia anima
e consumi la mia vita,
dimmi allora perché,
ieri m’hai detto ch’è finita,
la mia avventura con te!
Ora capisco, ora so
t’ho riconosciuto, Caronte!