Ti guardo, o uomo
cacciatore,
mentre ti circonda
eccitata muta di cani.
E tu guardingo ti apposti,
avanzi, ti fermi e,
inebriato di morte,
spari
a piccoli indifesi animali,
che adornano il bosco di vita.
Impietriti di dolore,
ti guardano
mille occhi verdi.
Ma tu, ebbro di scempio,
calpesti, imbratti,
poi fiero riempi il tuo carniere
e non capti il lamento arcano
della natura violentata.