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L’angelo del Signore

Madre mia, i tuoi occhi traboccano
e specchiandomi in essi mi sento morire…
Padre mio, le tue labbra sussultano
soffri per me e questo mi fa impazzire…

Mi sforzo di parlare
ma a fatica capite il mio dire,
mi sforzo di camminare
ma per terra vado sempre a finire…

Per il mondo sono solo un “diversamente abile”
persona debole, un fardello inutile…
Per voi invece sono un fiore delicato
nato segnato da un destino sciagurato.

Vi sentite come in colpa per la mia diversità
e non cogliete l’insegnamento che la mia vita dà.
Quando mi abbracciate forte sento il vostro amore infinito
e io sorrido, poiché chi sono non l’avete ancora intuito.

 

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0 recensioni:

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116 commenti:

  • Riccardo Brumana il 22/03/2009 00:07
    Alarico, non sta "a me" svelarmi, ma al mondo riconoscermi...

    più la strada sarà dura più la mia Luce brillerà,
    e più grande la Sua rincompensa sarà...
    non avere rabbia o pietà per me ma semplicemente amami,
    come ogni mio fratello, figlio del mondo, merita d'essere amato.
  • Anonimo il 21/03/2009 22:20
    E... quando mamma e papà non ci saranno più a chi svelerai la tua vera identità?!
  • Riccardo Brumana il 06/03/2009 13:22
    Tania, sei molto gentile.
    grazie.
  • tanya belletti il 05/03/2009 21:29
    molto significativa.. felice di averti letto!!
  • Riccardo Brumana il 19/12/2008 18:19
    Giuseppina, è un onore per me il tuo passaggio.
    grazie, felice che ti sia piaciuta.
  • Giuseppina Iannello il 17/12/2008 17:03
    Poesia di autentica bellezza poetica. Bravo!
  • Riccardo Brumana il 23/11/2008 22:59
    Anna, è grazie a persone sensibili come te che questo sito merita d'essere vissuto. con affetto. Riccardo.
  • Dolce Sorriso il 23/11/2008 22:50
    quante volte l'ho letta...
    è troppo sentita
    tvb Anna
  • Riccardo Brumana il 23/11/2008 22:48
    Rik, pienamente d'accordo con te, anche perchè paradossalmente con la loro vita ci insegnano che per andare forte... bisogna rallentare.
    grazie del passaggio, molto gradito.
  • Rik Forsenna il 23/11/2008 22:16
    ... profonda & vera... e poi i diversamente abili hanno una marcia in +... che fa riflettere ed insegna...
  • Solo Commenti il 23/11/2008 21:25
    Scritto di gradevole lettura, con finale non scontato.
  • Riccardo Brumana il 13/10/2008 18:39
    Mariella, dalle tue parole capisco che sei una persona sensibile anche se è da un po' che l'avevo intuito. mille grazie per il passaggio
    Riccardo
  • Riccardo Brumana il 13/10/2008 18:34
    Giovanni, il cambio di sonorità è ricercato e voluto per dare più enfasi in alcuni punti piuttosto che in altri, poi giustamente ognuno la legge con il proprio sentire.
    grazie, ma continuerò sulla mia strada. felice del tuo commento sincero e rispettoso.
  • Giovanni Ibello il 13/10/2008 00:39
    guarda, ti ripeto quello che t' ho scritto tempo fa... come lo scorso commento che t' ho lasciato.. ti dico che il tema è forte e si sente... quanto al ritm della lirica, anche se molto ma molto meglio della poesia sull ' " ego " .. comunque nn mi sembra lineare... ti consiglio di pesare le parole.. cercar di scrivere versi o tutti o a fase alternata con un numero simile di sillabe..

    ciao JO.
  • mariella mulas il 12/10/2008 23:04
    Ecco un argomento che è come spada nel cuore... ti ferisce, ti da la sensazione che non basta il nostro amore per chi è ritenuto più debole o diversamente abile. Ma se considerassimo che tali persone hanno sensibilità, desideri, voglia di esistere, amare e combattere per i loro pensieri, al di là dei loro problemi fisici e mentali, forse chi è "abile"non si troverebbe a dover misurare ogni atteggiamento nei loro confronti. La spontaneità, la simpatia la voglia di comunicare sarebbe ordinaria amministrazione e tutti ne avrebbero giovamento. Una poesia dolcissima e piena di comprensione.
  • Riccardo Brumana il 11/10/2008 13:46
    Giuseppe, sembra proprio interessante. grazie per la spiegazione.
    maledetti stereotipi!!!
    ciao.
  • Giuseppe ABBAMONTE il 11/10/2008 12:31
    Riccardo
    posso assicurarti che nel libro, che tra l'altro aveva come protagonista un uomo di Chiesa, il termine Giullare non voleva assolutamente essere irrispettoso. Altrimenti non lo avrei certo citato e probabilmente non lo avrei neppure letto.
    Il termine voleva intendere proprio persone deboli, simpatiche al Signore. Che dà loro la protezione che meritano allo stesso modo in cui i re proteggevano i loro giullari, ossia coloro che li facevano divertire e verso cui provavano tenerezza.
    Ma capisco la tua osservazione: alle volte non basta un termine per affermare un concetto. Ed in effetti il titolo di quel libro è uno di quei casi. Che merita una spiegazione.
  • Riccardo Brumana il 11/10/2008 11:51
    Simona, colpisce il cuore... solo se è un granda cuore.
    sono io che ti devo ringraziare. un abbraccio.
  • Riccardo Brumana il 11/10/2008 11:49
    Giuseppe, ti ringrazio molto per il tuo passaggio, forse nel libro essi venivano chiamati così e di fondo l'autore aveva il mio stesso intento d'espressione.
    certo è che per la mia personale formazione culturale, l'associazione di "giullare" ad un individuo non è certo una bella cosa, anzi al contrario, è irrispettosa, quindi è l'opposto del sentimento da me provato mentre componevo la mia poesia.

    la prossima volta che passo per una libreria proverò a cercarlo, giusto per dargli un'occhiata, mi hai incuriosito.
    ciao amico.
  • Simona Flamenca il 10/10/2008 22:27
    grazie mille per il commento. é molto forte il messaggio di questa posia! colpisce il cuore, lo strizza, lo scute, lo rilascia, ma lo segna grandemente! bellissima!
  • Giuseppe ABBAMONTE il 10/10/2008 13:58
    Tempo fa lessi un libro di Morris West. Si chiamava "I giullari di Dio". Giullari di Dio sarebbero le persone sfortunate, i Dawn, che tuttavia ci ricordano quanto siano fortunati i "normali", e che sarebbero secondo l'autore del libro delle creature deboli, simpatiche, ma sopratutto protette dal Signore.
    Un libro emozionante, che colpiva.
    Mi ha colpito, nello stesso modo, il titolo della tua poesia ed il suo testo. In particolare il verso finale: sarà che anche il protagonista è un "giullare di Dio", una creaturina protetta dal Signore?
    Molto bella Riccardo questa poesia. E lo ripeto, e lo scrivo meglio: una bella Poesia.
  • Riccardo Brumana il 04/10/2008 00:04
    peccato che non c'è l'emoticon, che fa l'inchino e alza il cappello, l'avrei messo sicuramente.
    ciao amigo
    grazie!!!!!!!!!!!!
  • augusto villa il 04/10/2008 00:01
    Nono... Riccardo!... L'ho letta benissimo la poesia!... e confermo: è bellissima!... Ecco guarda:....... Ciaoooo!...... ahah...
  • Riccardo Brumana il 03/10/2008 23:56
    Augusto, comincio a capire perchè le fatine ti chiamano "talpina"!!!
    ma quel "bravissimo" significa che hai letto la mia poesia?
    o è solo un contentino per il disastro che hai combinato!??
    ok ok, capita a tutti di commentare una poesia sotto un'altra...
    un caro saluto!!!
  • augusto villa il 03/10/2008 23:46
    Scusa Riccardo... ahahah... avevo appena letto una poesia di Marilena... ahahaha... e mi son confuso... Ciaoooo... Bravissimo!
  • augusto villa il 03/10/2008 23:44
    È bellissima, Marilena!... Penso che però...(oddio...è un mio parere...) se di ogni verso ne facessi due... Gioverebbe alla lettura... e darebbe più profondità al testo... che è squisito...
    Conosco un "fardello"... che a mala pena riesce a spiegarsi... ed è dipendente per tutto... Compone musica... più lo conosco... piu' mi sorprende... Uomo dai mille interessi... Geniale! Lucidissimo!... Una volta, gli dissi che me la stavo passando male.. Lui mi guardò... agitandosi tutto..(rideva)... mi disse... "Vuuuuoooooooooi i i faaree ca aaammbioo?"...
  • Riccardo Brumana il 01/10/2008 19:33
    Paole... grazie a te che mi sei vicino, anche se non ti fai sempre sentire;
    dispettosa!!!
    un abbraccio.
  • Paola Bonc il 01/10/2008 14:41
    questa me l'ero persa...è troppo bella!!!!
    grazie per averla scritta...
    Paola
  • Riccardo Brumana il 30/09/2008 00:20
    Cenerentola... le prove a cui la vita ci chiama ad affrontare a volte sono imprese titaniche... a volte sembrano non aver senso... ma credo che nella vita come in ogni altra cosa si debba arrivare in fondo per tirare le somme e dire cosa è veramente stato bene e cosa è veramente stato male.
    grazie del passaggio, una carezza.
  • Riccardo Brumana il 27/09/2008 21:56
    devi essere una una dolce ragazza...
    grazie per il passaggio. un abbraccio.
  • chiara rossi il 27/09/2008 21:52
    quanto hai ragione... c'è proprio in classe mia un ragazzo così... spesso lo aiuto a studiare o gli faccio compagnia durante l'intervallo, è proprio per l'affetto che provo per lui che riesco a capire a fondo la tua stupenda poesia... un saluto!
  • Riccardo Brumana il 27/09/2008 21:49
    Chiara, probabilmente non hai ancora avuto la fortuna di avere qualche amico così speciale, anche tu sentiresti profonda stima per essi.
    hanno molto da insegnare... e non chiedono niente in cambio...
    un caro saluto. grazie.
  • chiara rossi il 27/09/2008 21:38
    che bella poesia!! anche tu sei davvero bravo! hai una profondità d'animo nel guardare a quelle persone davvero rara...
  • Riccardo Brumana il 27/09/2008 18:49
    facciamo invece che mi lasci perdere e non ne parliamo più?
  • Riccardo Brumana il 27/09/2008 18:38
    Alessia, in qualcosa ci somigliamo allora.
    grazie.
  • Riccardo Brumana il 27/09/2008 16:19
    Alessia, ti ringrazio della tua testimonianza, grazie di cuore.
  • Riccardo Brumana il 24/09/2008 23:07
    ... un abbraccio anche a te Vincenzo.
    a rileggerci con piacere.
  • VINCENZO ROCCIOLO il 24/09/2008 22:12
    Sono completamente d'accordo con te, Cinzia. Anche a me non piace nessuna delle espressioni con le quali in questi anni sono stati definiti questi "angeli del Signore".
    Hai ragione anche quando dici che tutto o quasi è lasciato sulle spalle delle famiglie, e che la società offre pochi aiuti concreti a queste famiglie.
    La tua esperienza di insegnante a contatto con questi problemi è molto importante, e sicuramente tu hai una visione più ampia del problema.
    Credo, come sempre, e come in tutte le cose, che sia l'amore la molla che comunque muove tutto: l'importante è che questi bambini si sentano amati, dai genitori, di fratelli, dagli insegnanti, di compagni di scuola; se sono circondati da amore la vita per loro sarà meno dura.
    Un saluto e un abbraccio a tutti.
  • Riccardo Brumana il 24/09/2008 20:12
    Sonia, nessun problema, anzi.
    ti ho visto solo dopo aver risposto a Cinzia, per il lato sociale quindi sai come la penso; in perfetta armonia con voi.
    per le situazioni delle due cugine di Vincenzo credo... che il figlio della madre che si è chiusa al mondo soffra più per il dolore dipinto sui volti dei genitori che per la sua situazione... e credo anche che quando si sente abbracciare da loro lui sorrida... poichè chi è non l'hanno ancora intuito...
    ciao Sonia, grazie.
  • Riccardo Brumana il 24/09/2008 19:57
    Cinzia, non fare la timida lo sai che sei sempre la benvenuta.
    capisco il tuo ragionamento, professionale direi, come è lecito aspettarsi da una proffessoressa che prende con passione il suo lavoro.
    sicuramente il lato sociale, l'inserimento nella socetà e ciò che essa dovrebbe fare per loro è importantissimo. sono d'accordo con quello che hai espresso.

    però non vorrei approfondire questo argomento, poichè anche con le migliori intenzioni probabilmente daremmo l'impressione di quelli che vorrebbero risolvere "il problema"
    quando sappiamo che così non è, non sono un problema, hanno vite difficili, come potranno averle chiunque altro, o magari no... dipende molto dal benessere dei genitori. ma vale per tutti i figli.

    spero capirai le mie parole, so che ami i banbini e la vita.
    un abbraccio a te tesoro.
  • Sonia Di Mattei il 24/09/2008 19:54
    mi collego al commento di Vincenzo Rocciolo in cui descrive l'atteggiamento diverso delle due cugine entrambe impegnate con bambine con problemi. anch'io non mi sento di giudicare e tantomeno di condannare quella mamma che si è chiusa nel suo dolore, mentre l'altra vive la cosa in modo completamente diverso, con apertura. in fondo sono tutte e due forme di amore, l'amore che trae forza dal coraggio e l'amore che si chiude nel dolore, nella costante preoccupazione. sono anche convinta che la bambina autistica sia progredito, è possibile se sono seguiti, come è possibile per i bambini affetti dalla sindrome di down, mentre un bambino o una bambina con deficit motorio, difficilmente può migliorare, salvo un miracolo della medicina. il problema grosso è invece quello sottolineato da Cinzia, non basta l'amore dei genitori per questi bambini, occorre dare un sostegno concreto a queste famiglie, altrimenti, quando verranno a mancare i genitori, crolla tutto, è come se l'amore che hanno respirato viene improvvisamente a mancare, allora tutto è stato inutile, se questi ragazzi hanno potuto fare passi in avanti, altrettanto rapidamente regrediranno. Una società civile dovrebbe porsi il problema, invece di cercare un'evoluzione dei termini, cercssimo tutti un'evoluzione in avanti. non bisogna aver paura di chiamare le cose con il loro nome, dobbiamo aver paura dell'indifferenza.
    scusate se mi sono eccessivamente dilungata
  • Cinzia Gargiulo il 24/09/2008 17:59
    Mi permetto di intervenire nel vostro dialogo Vincenzo e Riccardo ricordando che ci sono delle leggi (ahimè troppo recenti, perchè andavano fatte molto prima) che affrontano questa problematica che ci riguarda tutti perchè teoricamente tutti potremmo essere genitori di un Angelo del Signore.
    In queste leggi stesse c'è stata un'evoluzione del termine, siamo passati da "handicappato" a "portatore di handicap" a "disabile" per poi giungere a "diversamente abile"... ve ne piace qualcuna? A me personalmente nessuna... ma ciò che ho potuto constatare lavorando spesso con questi "Angeli" è che ci soffermiamo sulle cose più futili e non ci diamo abbastanza da fare per dargli una vita quanto più possibile dignitosa dando anche il giusto sostegno alle famiglie che talvolta sono impreparate ad
    affrontare certe situazioni, parlo di aiuto psicologico e materiale.
    Nella dizione "diversamente abile" sono comprese varie patologie non solo la sindrome di Down e queste persone indipendentemente dalla terminologia usata per individuarle hanno bisogno di aiuti concreti che spesso non ricevono in modo adeguato. Troppo è lasciato ancora solo sulle spalle delle famiglie ma cosa ne sarà di queste persone quando i genitori non ci saranno più?
    Un ultima cosa... ho lavorato con diversi Down, sono metavigliosi e seguiti bene possono raggiungere buoni risultati anche a scuola.
    Quest'anno uno di questi ragazzi che è stato mio alunno si è iscritto all'istituto alberghiero e i genitori hanno intenzione di aprirgli un ristorante... questo a sottolineare che anche per il lavoro se non si pensano i genitori nessuno ci pensa...
    Scusa Ric il mio dilungarmi sull'argomento ma mi prende molto...
    Un abbraccio...
  • Riccardo Brumana il 24/09/2008 13:49
    Vincenzo credo anch'io che "diversamente abile" non sia una bella espressione, ma l'ho usata perchè come aggettivo non specifico poteva raggruppare più situazioni, inoltre è la definizione che viene usata anche negli uffici e scuole pubbliche per identificare chi soffre di sindrome.
    personalmente nella versione originale avevo messo daun, ma sarebbe potuto essere qualsiasi cosa... la seconda ragione per cui ho scelto "diversamente abile" è che non volevo offendere la sensibilità di nessuno.
    auspico un mondo però, dove si possa chiamare tranquillamente un daun così, semplicemente daun, come quando chiamo un mio amico che è biondo con un semplice "biondo", ovviamente se c'è un minimo di confidenza-amicizia.
    il fatto è che non chiamare con il loro nome le "cose" non significa renderle invisibili, ma al contrario nel subconscio si accrescono le distanze e la paura che si ha di questa diversità. anche chi ne soffre lo avverte e vedendo l'altro che evita di proposito di parlarne lo porta a convincersi pensando "se nemmeno ne parla vuol dire che è una cosa di cui mi devo vergognare..."
    Angeli del Signore... in una valle di ipocrisia... sono loro che ci possono insegnare la strada, facciamoci prendere per mano e impariamo da loro...
    grazie Vincenzo, so che quel "non mi piace" non era una critica a me, qui ho voluto solo chiarire la mia opinione. un abbraccio.
  • VINCENZO ROCCIOLO il 24/09/2008 10:48
    Poesia che tocca le corde profonde del cuore, e che è nello stesso tempo una denuncia, un monito per tutti, affinché si guardi con occhi puri, scevri da condizionamenti e da stupidi pregiudizi, le persone che, a qualsiasi livello, sono definite "diversamente abili".
    Non mi piace questa definizione, questo "diversamente abile", che sembra un po' come un contentino da dare in ricompensa a che si trova a vivere sulla propria pelle questi problemi.
    Sono persone, persone come tutti, esseri umani solo più sfortunati di altri, persone che spesso hanno dentro dei tesori inespressi, tesori che riescono a riversare sulle persone vicine a loro, manifestando affetto, gratitudine, amore.
    Due mie cugine hanno avuto due figlie con problemi: una ha una figlia con deficit motorio (non ha mai camminato) e l'altra ha una figlia autistica.
    Hanno reagito in modo completamente opposto: una si è chiusa in se stessa, schiacciata dal senso di colpa e da un senso di vergogna, l'altra si è aperta al mondo, e non ha mai avuto paura di farsi vedere con la figlia e di dimostrare a tutti il suo amore per lei.
    Non giudico: siamo esseri umani, e ognuno, di fronte a questo, può avere la sua reazione, ma la ragazza autistica, forse anche grazie all'atteggiamento della madre, ha avuto dei continui progressi.
    Grazie a te, Riccardo, perché le tue poesie, espressioni della tua grande sensibilità, fanno sempre riflettere.
  • Sonia Di Mattei il 23/09/2008 22:19
    Riccardo, hai ragione, i limiti vanno superati, perlomeno dovremmo cercare di farlo, se ci arrendiamo alle difficoltà non abbiamo prospettive di crescere e di migliorarci. solo migliorando noi stessi possiamo migliorare gli altri.
    grazie per le tue parole, che sono una sferzata di energia
  • Riccardo Brumana il 23/09/2008 19:21
    Sonia, sono percorsi bellissimi per quanto a volte facciano male e tocchino nel profondo...
    i limiti... sono fatti per essere superati, facendolo sentirai l'anima vibrare, ma non arrenderti mai però, pensando "è un mio limite; punto" ma "è un mio limite; so supererò" solo così diventerai una donna migliore, più di quanto tu già non sia.
    ciao, e grazie.
  • Sonia Di Mattei il 23/09/2008 14:33
    ecco la molteplicità di cui parlavo prima, nell'ultimo commento alla tua più recente poesia. L'animo umano presenta innumerevoli sfaccettature, anzi, per esperienza posso dirti che noto questo tipo di sensibilità, quello che hai espresso in questa poesia, proprio nelle persone più intransigenti,
    Personalmente, riguardo i diversamente abili, ho una specie di pudore, nel senso che non so rapportarmi con loro con la naturalezza che vorrei, che spetterebbe loro, è un mio limite, eppure penso che siano persone veramente in grado di arricchirci e di farci vedere la vita sotto gli aspetti più significativi, penso anche che se ci lasciamo guidare da loro, scopriremo strade e percorsi nuovi.
    Una bella poesia la tua
  • Riccardo Brumana il 23/09/2008 13:00
    Adamo, le tue parole sono pioggia sul mio campo astratto... ti ringrazio per la considerazione, e per aver colto "e apprezzato" un frutto che da tempo coltivavo.
    una pacca sulla spalla!
  • Riccardo Brumana il 23/09/2008 12:55
    Giovanna, la verità si nasconde nelle cose semplici...
    un abbraccio dolce amica.
  • Adamo Musella il 23/09/2008 01:14
    La poesia è un puro gioco di parole, le usiamo, le manipoliamo, le coloriamo per indicare stati d'animo, sofferenze e gioie personali... quasi assuefatti cerchiamo il primato ma siamo certi del suo ruolo? Stanotte ti leggo e ritrovo nelle tue parole un fine nobile... una giovane vita portata sotto riflettori, un fratello forse una sorella che difficilmente ricevono la parola... tu riporti la poesia al suo ruolo che è impegno e denuncia. Riccardo ti debbo fare i complimenti per questa straordinaria poesia bravo, bravo ciao amico
  • Riccardo Brumana il 21/09/2008 01:21
    Luigi, chi sa guardare in profondità è colui che guarda con occhi puri...
    grazie.
  • luigi demuro il 21/09/2008 01:11
    Molto profonda e delicata la tua poesia. È l'amore che riempie di significato tutto. E negli sguardi tra genitori e figli si può intravvedere quel "tutto"...
    Bravo. Luigi
  • Riccardo Brumana il 20/09/2008 18:17
    Linda, grazie a te per il passaggio, ne sono molto felice.
  • Riccardo Brumana il 20/09/2008 18:16
    Claudia, sei sempre gentilissima, un caro saluto.
  • LINDA CARLINI il 20/09/2008 17:34
    dopo aver letto queste tue parole ancor più ti ringrazio per il commento che hai lasciato alla mia poesia. linda
  • claudia checchi il 19/09/2008 18:20
    la trovo bellissima... e quanta sensibilita'. si legge nella tua poesia
    ciao. un abbraccio... bravo.
  • Riccardo Brumana il 19/09/2008 13:17
    Manuela, grazie per le tue bellissime parole...
    siamo tutti Angeli del Signore... se solo tutti guardassero con gli occhi dell'anima,
    di quante battaglie e guerre il nostro passato non sarebbe macchiato...
    grazie, animo sensibile, un abbraccio.
  • Riccardo Brumana il 19/09/2008 13:07
    Tiziana, onorato del tuo pensiero, ti ringrazio.
  • Riccardo Brumana il 19/09/2008 13:05
    Giampaolo, la tua interpretazione è sacrosanta, volevo anche esprimere il fatto che il dolore che "L'angelo del Signore" prova a vedere i genitori che soffrono per lui, innesca un circolo vizioso del dolore che si autoalimenta in un vortice di disperazione.
    è solo la consapevolezza che l'essere "diversamente abile" non è una deficienza ma un altro modo d'affrontare la vita, in modo più profondo, che porta indubbiamente più difficoltà ma che da esse grande insegnamento se ne trae, soprattutto per chi li ama. grazie.
  • manuela giorda il 19/09/2008 12:59
    Parole e sentimenti emozionanti coinvolgenti. L'amore può tutto, i genitori sono un mondo d'amore che riversano sui figli qualunque sia la loro condizione fisica e mentale. Per un papà e una mamma un figlio anche se "disabile" è sempre un pezzo di cuore e un meraviglioso dono del Signore e come dici tu in questo splendido verso "Per voi sono un fiore delicato" un fiore delicato che merita ancor di più di essere amato perchè solo l'amore può lenire ogni dolore. Dalle tue parole si capisce che sei una persona sensibile e di animo buono dentro. Amico mio la tua splendida poesia mi ha toccato il cuore. Siamo tutti Angeli del Signore. Bravissimo Un abbraccio grande grande :bacio: Manu.
  • TIZIANA GAY il 19/09/2008 12:18
    è bella Riccardo, perchè ci lascia meditare sulle nostre responsabilità di fronte a chi è diverso.
  • Giampaolo Angius il 18/09/2008 13:16
    Ciao Riccardo, provo a dare una mia interpretazione a quello che hai scritto col cuore (a proposito grande com'è quanto sangue deve pompare?). Io ci leggo, tra le righe, un'altissimo grido di dolore, ovvero la consapevolezza che anche coloro che dovrebbero amare incondizionatamente
    queste persone accettano la "diversità" come si accetta rassegnati un destino avverso.
    È solo una chiave di lettura. Se ho male interpretato corregimi.
    Serene 24 ore Giampaolo
  • Riccardo Brumana il 17/09/2008 22:18
    Lestat, gradito il tuo passaggio, lo so, non è il tuo genere preferito di poesia, anche per questo mi fa piacere che ti sia piaciuta. grazie vampiro.
  • Lestat V il 17/09/2008 19:30
    cioa riccardo insolita questa tua poesia ma ti devo dire che mi ha toccato molto sia nel modo che è scritta che nel modo di usare le parole
    bravo!!
    Lestat
  • Riccardo Brumana il 17/09/2008 13:35
    Daniela, grazie anche a te ma non voglio meriti che non mi appartengono...
    le vostre sensazioni sono frutto della vostra dolcezza e sensibilità,
    la mia è solo la scintilla...
    grazie per l'attenzione, un bacio Daniela, T. V. B.
  • Riccardo Brumana il 17/09/2008 13:30
    Giovanni, mi fa sempre piacere quando passi.
    ti ringrazio, con stima, Riccardo.
  • Riccardo Brumana il 17/09/2008 13:29
    Nelida, bella la tua metafora... niente di maestoso, ma umile come un gabbiano... lidero e cosciente del suo percorso. grazie.. un abbraccio.
  • Daniela Treccani il 17/09/2008 00:42
    Riccardo sono senza parole,è un opera stupenda, quanta sensibilità hai, e che pelle d'oca sento(brividi). Altrettanto stupenda la chiusura e io sorrido, poiché chi sono non l’avete ancora intuito,è un opera che mi ha emozionato molto ma molto, bravissimo
  • Giovanni... il 16/09/2008 19:31
    Veramente toccante nella sua semplicità, un abbraccio!!!
  • Anonimo il 16/09/2008 12:48
    L'abbiamo intuito, eccome se l'abbiamo intuito...
    È un gabbiano libero di indicarci la strada da seguire.
    Quella di un universo invisibile a chi non chiede di poter "vedere".
    Mi ha commossa.
    nel
  • Riccardo Brumana il 15/09/2008 20:57
    Flavio, grazie per il passaggio.
  • Flavio Burni il 15/09/2008 20:42
    Ricca di significato.
  • Cinzia Gargiulo il 15/09/2008 19:49
    Hai intuito bene Ric è difficile ma non impossibile, con un buon lavoro di squadra si può riuscire ad ottenere dei buoni risultati e una buona integrazione.. Ma quello che voglio sottolinare è che con i bambini si può ottenere molto, quando questo obiettivo non ci riesce è per via di adulti che ci remano contro...
  • Riccardo Brumana il 15/09/2008 12:53
    Cinzia, spiegato come dici tu sembra semplice e automatico... ma so che ci vuole un gran lavoro per raggiungere questi risultati.
    purtroppo le insegnanti in Italia "e credo anche altrove" non sono valorizzate abbastanza, siete voi che plasmate giorno dopo giorno il futuro dell'umanità, e per la mia esperienza vedo che siete all'altezza, nonostante l'onere sia gravoso e i genitori a volte non capendo quanto siate brave, in modo arrogante pretendono di interferire "a sproposito" nel vostro difficile compito.
    sono felice di essere tuo amico, un abbraccio tesoro, ciao.
  • Riccardo Brumana il 15/09/2008 12:42
    Roxana, parole come le tue mi aiutano ad amare ed ad avere fiducia nel prossimo...
    per questo non posso che ringraziarti, a rileggerci anima sensibile, un abbraccio.
  • Cinzia Gargiulo il 15/09/2008 09:50
    Sai Ric i bambini sono dei semini che noi adulti dobbiamo coltivare nel migliore dei modi. Quel clima di solidarietà di cui ti parlavo sotto lo si raggiunge grazie ad un lavoro di squadra di insegnanti, bambini e genitori di tutti i bambini del gruppo. Questi ultimi vanno aiutati a capire che quell' Angelo del Signore è un dono e una ricchezza per il gruppo e non, come di solito sarebbero portati a credere, un ostacolo che può rallentare l'apprendimento dei figli. Quando tutti capiscono questo allora l'armonia si raggiunge e per ogni progresso di qull'Angelo tutti fanno festa.
    Buona giornata mio caro...
  • Riccardo Brumana il 14/09/2008 23:49
    Cinzia, ti commuovi perchè sei speciale... è bellissima la tua testimonianza, questo amore-complicità che si crea tra loro da piccoli li renderanno sicuramente persone migliori. si sente sempre parlare di "bullismo" perchè fa notizia, ed invece ci sono realtà infinitamente più ampie, che però rimangono nascoste.
    scommetto che sei un'insegnante paziente e premurosa. "ovvio, quando ce vò, ce vò! si dice così dalle tue parti no?" un super :bacio: tesoro
    grazie!!!
  • Cinzia Gargiulo il 14/09/2008 23:31
    Una poesia che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi... ormai tutti credo che qui sanno che quando mi commuovo inizio a piangere...
    I figli vanno amati sempre e comunque per quello che sono e non per quello che vorremmo che fossero. Ho lavorato per 13 anni con 250 bambini all'anno per cui ho conosciuto molti "Angeli del Signore"e posso dire che per me sono stati una ricchezza. Sono io che ero la loro insegnante ad avere imparato tanto da loro. Nelle classi dove c'è uno di questi "angeli" si crea un'armonia unica nel gruppo e verso di loro si sviluppano da parte dei compagni delle forme di collaborazione e di solidarietà che a volte non ci aspetteremmo dai bambini. Si crea una squadra dove tutti sono per uno e viceversa...
    Poesia di una delicatezza infinita come lo è la tua sensibilità e la tua fede.
    Un :bacio:
  • Riccardo Brumana il 14/09/2008 22:42
    Cenerentola, grazie per le tue belle parole, un abbraccio.
  • F S il 14/09/2008 22:21
    Ogni riga di qst poesia è piena d'amore... a me personalmente ha fatto tnt tenerezza! Cenerentola.
  • Riccardo Brumana il 14/09/2008 19:56
    Ignazio, la tua emozione vibra come il mio animo, felice del tuo passaggio.
    con stima, Riccardo.
  • Riccardo Brumana il 14/09/2008 19:51
    Roberto, grazie per aver portato il tuo contributo alla poesia, credo che l'arricchisca. sono empatico e pacato? sì, a volte sono anche così.
    passerò a leggerti con interesse, un saluto.
  • Riccardo Brumana il 14/09/2008 19:35
    Vincenzo, ti ringrazio per le tue considerazioni, mi viene da riflettere anche sul fatto che tanti di quei problemi... in realtà non esistono, sono solo frutto della nostra spasmodica ricerca della perfezione... ancor prima d'aver capito cosa sia la perfezione. ciao Vincenzo, grazie ancora.
  • Aedo il 14/09/2008 19:30
    La tua poesia, Riccardo, ha lasciato il segno sulla mia anima: quante persone diverse soffrono, perché esseri gretti (e sono molti) aggravano la loro pena con emarginazioni, che equivalgono a ferite mortali. E così vengono ridotti a "fardello inutile". Chi si comporta in questo modo, scende al di sotto del livello bestiale Ecco, bisogna andare oltre e, come suggerisci, donare a questi angeli l'amore infinito, come quello che sanno donare i padri e le madri.
    Bravissimo!!!!!!
    Ciao
    Ignazio
  • Roberto Faint il 14/09/2008 11:10
    la diversità si percepisce solo quando sono gli altri a vederla.. tuttavia la vita non è fatta di esperienze da vivere necessariamente, ma di momenti che valgono solo per chi è in grado di apprezzarli.. e x far questo non conta essere abili mentalmente o fisicamente, alti o bassi, biondi o bruni(anche questa, in fondo, è diversità... l'amore di un padre o una madre ma anche la sofferenza fanno parte di questi momenti e la cosa decisiva è il non affrontarli mai con superficialità. La tua poesia mostra un'empatia e pacatezza d'animo sicuramente fuori dal comune...
    Ciao...
  • Riccardo Brumana il 14/09/2008 02:19
    Elisa, sembri molto dolce... più ti conosco e più ti stimo, grazie a te d'esserti accorta di me. un abbraccio.
  • Riccardo Brumana il 13/09/2008 23:49
    Bruno, grazie per il passaggio e i complimenti.
  • Riccardo Brumana il 13/09/2008 23:44
    Nicoletta, sei troppo buona con me... ti ringrazio di cuore.
    baci tesoro, salutami Aramis.
  • nicoletta spina il 13/09/2008 23:12
    Hai toccato corde sensibili dell'anima per chi sa guardare, imparare, condividere, e non provare timore e distacco per chi ha il fardello della sofferenza e della diversità. Grazie Riccardo cuor di leone, ricco di sensibilità e di Amore.
    Un forte abbraccio da Nicoletta e Aramis
  • Riccardo Brumana il 13/09/2008 19:23
    Agnese, credo che ogni anima sensibile la possa accogliere se vuole...
    grazie del bentornato, a rileggerci.
  • Riccardo Brumana il 13/09/2008 19:17
    Amanda, grazie, il tuo sentire mi parla di te...
  • agnese perrone il 13/09/2008 19:06
    Si!! A parte le rime... molto toccante, penso però che solo chi
    si trova ad avere un "Angelo" così speciale possa capirla nel suo
    significato più profondo...
    Ciao, ben tornato
  • Riccardo Brumana il 13/09/2008 17:15
    Angelica, valuto l'uomo-donna per quello che ha da insegnare al prossimo, per quello che ha da insegnare a me... e nessuno più di queste creature può farmi capire quanto sono piccolo... quanto ho ancora da imparare nella vita... essi sono i messaggeri che con la loro esistenza insegnano la Parola di Dio.

    mi spiace, ma lungi da me dal giudicare, quei genitori che si sentono in colpa per la "diversità" dei loro figli, come se avessero "con colpa" trasmesso un DNA alterato; nessuna colpa in mancanza di reato! il reato è della società "e non parlo dello stato una volta tanto, guardiamo a noi stessi" che tende a rigettare questi angeli, perchè accecati dalla loro vista superficiale non vedono che in realtà siamo tutti fratello e sorella...
    una carezza sorellina, grazie del passaggio.
  • Riccardo Brumana il 13/09/2008 17:03
    Laura, nel cuore la si può sentire, ma per riceverla deve essere aperto all'amore e il tuo lo è evidentemente... non che avessi dubbi. grazie, un abbraccio...
  • Anonimo il 13/09/2008 16:54
    Riccardo,
    sai che io lavoro con loro da sempre, con questi angeli del Signore, sono cresciuta e maturata...
    Loro sono presenti nel mio cuore, perchè mi hanno insegnato tanto..
    sono persone speciali, e conosco il dolore, ma anche l'amore che nutrono i genitori di queste creature...
    Se imparai ad osservargli, ti dirigono verso il vero senso della vita...
    sono proprio fortunata a lavorare con loro e loro per me...
    sei una persona molto sensibile Riccardo, lo si percepisce, perchè c'è un grande rispetto, per le persone svantaggiate, chiunque esse siano, tutto ciò ti rende grande...
    ma nel mio cuore lo sei già da molto...
    baci
    Angelica
  • laura cuppone il 13/09/2008 16:45
    Il tuo ritorno, Riccardo
    non é altro che la conferma
    del tuo vivere la fede in modo totale e completo.
    Questo é il secondo dei tuoi componimenti che trapassa l'anima
    e le indica la sola direzione
    dove può trovare
    ali sante da sfiorare..
    Angelo del Signore... parli per lui..
    la sofferenza é salvezza..
    l'infinitesimale
    é l'incontenibile.

    nessun dubbio
    nessun altra parola
    il cuore solo
    sente le emozioni
    che doni
    con questo scritto.

    grazie

    Laura
  • Riccardo Brumana il 13/09/2008 16:15
    Dolce, grazie per le bellissime parole, un forte abbraccio.
  • Dolce Sorriso il 13/09/2008 11:30
    brividi d'emozione,
    sei una persona splendida,
    leggo e rileggo la poesia,
    uomo di grande valore.
    bella
  • Riccardo Brumana il 13/09/2008 10:25
    AB, non ti piacciono le rime? alora credo che andremo d'accordo io e te!
    felice che trovi il titolo idoneo, grazie, a rileggerci
  • Riccardo Brumana il 13/09/2008 10:21
    Maurizio, sono io che ti ringrazio, un salutone.
  • Riccardo Brumana il 13/09/2008 10:20
    Vincenzo, questa poesia mi è nata quando mi sono chiesto per la prima volta: "e se avessi un figlio disabile?"
    ... lo amerei ancor di più!
    grazie per la tua attenzione amico mio.
  • Riccardo Brumana il 13/09/2008 10:16
    Sara, fono felice di saper che la pensi come me, un caro saluto, grazie.
  • Anonimo il 13/09/2008 09:19
    Complimenti Riccardo aspettavo il tuo ritorno, grazie per i commenti.
    Maurizio.
  • Vincenzo Capitanucci il 13/09/2008 08:23
    il Tuo Riccardo...è un Amore infinito... si sente in tutte le tue opere... con qualche bruma ogni tanto.. lol..
    Hai descritto un bellissimo Fiore... sicuramente un Angelo del Signore.. e non di un dio minore...
    Complimenti... questi occhi traboccanti... e queste labbra sussultanti... sono struggenti...
  • sara rota il 13/09/2008 08:19
    Una poesia che già dai primi versi tocca il cuore... bellissima l'espressione "per voi sono un fiore delicato...". Credo che ogni genitore provi un amore immenso per il proprio figlio / figlia ed anche se non è perfetto, agli occhi loro ed a quelli del Signore sarà sempre bellissimo, come è giusto che sia. Un abbraccio ed un bacino.

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