l’attesa è una ferita
dai labbri sempre rossi,
è ipnotizzare l’ora dei quadranti
perché passi più in fretta;
l’attesa è un formicolare di pensieri
nell’amara luce della nostalgia,
non sai di cosa servirti
se misurare a passi la tua stanza
o ubriacarti di parole nel ritrovo degli amici;
l’attesa è un osservare intorno
e dettagliare i particolari più banali,
è uno scorrere di righe di giornale
con la mente altrove;
l’attesa è un sobbalzo di questo cuore,
quando ti fai viva
e diventa più dolce allora
il tempo già trascorso,
se alla fine lo puoi barattare
con l’istante della ciliegia sulla bocca…