Irriconoscibili
le mie traversie
per una sola Persona
sono fiori di sabbia.
Il sonno mi abbandona.
Le aperte eresie
la rabbia
s'infrangono orribili
nel mezzo uniforme.
Nenie di rapaci
picchettano la fronte
nel mancato riposo.
Voraci, loquaci
il ciuffo ribelle
alla sorte, sorelle
ruffiane, sornione
per fame, per pavida incuria
giovenche
precoci, prolassi di vulve
morbide al tatto
svettanti all'olfatto.
Mi prende il dito
nel guscio di noce
quel refolo
il lezzo atroce
di sterco nel campo.
Non c'è scampo
al vizio.
E va cantando
alla vita, sospesa ai Tuoi piedi
la mia testa di impiccato,
al futuro che solo Tu vedi,
al mio presente dimenticato.