Fui corsaro,
Nero,
intrepido e
foriero
d’arrembaggi sovente;
Fui spietato con la gente.
Volai
con le mie cime.
Andai di poppa in poppa.
Naufrago fui e
a nuoto,
senza scialuppa,
raggiunsi un’
Isola
che difesi coi denti
dall’orda.
Combattei pirati
e vinsi guerre
sapendo perdere battaglie.
Brindai col veleno
e non bevvi,
come fa la serpe in seno
Di quell’isola divenni,
e ancora sono,
Re
e sovrano regno
sognando ogni notte,
senza affatto dormire,
di un corsaro
nero
del suo grande
veliero
del suo coraggio,
delle sue paure,
della conquista
di un isola.
e di mille altre avventure.