Si è sempre lì.
In quel piccolo punto
disperso e sbagliato,
macchia nera su sfondo bianco
l'oceano di un foglio
immacolato
sporcato.
Si è sempre
in bilico
su quel fil trasparente
tra il vuoto e il buio
tra il terso e il peccato.
Sbagliato.
Sbagliato,
chi dice sbagliato?
Giocan le parole nella lingua sciolta
giocan incuranti
di infligger ferite
dolenti sferzate
come a regalar tagli d'ombra
su un viso smorto.
Se non mi lascio toccare
son niente,
sbagliati i miei passi
poichè non s'avvicinano.
Se abbraccio la morte
vestita di sorrisi
sbagliate le intenzioni,
eterni gli errori
come le lacrime.
Tra macchia e foglio, eppure...
io vorrei esser la penna.