Mimo ciò che è folle
fronteggio la mia nemesi
anticamera della vergogna.
Al margine di un puro amore
la tua essenza
diventa tagliente,
nauseante defezione dell'anima.
Grande tempio senza divinità
quel fluttuare con audacia
nell'oceano delle mie banalità.
Inavvertita simulazione,
imitazione di un'illusione
al sapore di metadone
questa disinteressata
confessione, che serpeggia
nel buio della coscienza.