Chiome frastagliate
inneggiano al sole il loro sussurro di vento.
Ventagli dorati rastrellano il sottobosco.
Un ragno ordisce la sua tela
tra le pervinche e l’erba freme intrisa di rugiada.
Presto trafitta da spilli di pioggia
arrossirà di gioia la terra
e l’erba sarà imperlata da gocciole algide
che scorreranno in rivoli inquieti tra i ciottoli rotolanti.
Cerco le mie radici qui in questa campagna friulana,
arresa alle onde dorate del grano
e le memorie riecheggiano nella mia mente.
Formicai di domande brulicanti
attendono risposte di vento sul domani
e ampolle di utopie frementi mi tormentano
come le speranze sommerse dalla polvere degli anni.
Trovo i miei sogni qui tra le viole,
tra gerbide giunchiglie che annunciano nell’ombra
l’incedere delle stagioni della vita