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LONTANANZA INVOLONTARIA
Eterno il mio colloquio
con il vento
e calda la preghiera
a questa notte amica,
di raccogliere le speranze
in una colma coppa
di spumante
offerta al desiderio
del futuro.
Quest'ora,
che ricama impronte
di ricordi sul selciato,
stagna timida
in strati di silenzi.
In soffitta
il giaciglio di paglia
racconta inedite storie
di noi
e riscopro la vita
nel canto del tempo
di una fotografia,
con i tuoi occhi di lince
che raccattano per me
briciole di luna
e cenere di stelle.
Ascolto in penombra
l'istinto
che stranamente
discorre paziente
e convince la ragione.
Rivolgi, ti prego,
il tuo sguardo a levante.
Mi vedi?
Fà che i tuoi occhi di fuoco
riversino ancora
miriadi di luci
su quest'anima stanca.
Mordi l'eco
arroccata
al fondo dei ricordi.
È nelle tue mani,
ragazzo,
la pace
bella come la calma
serena del mare.
Non vedi,
abbiamo una strada
insieme,
ci spingeremo su percorsi
che non abbiamo scelto;
importante è la meta
quella sarà riproposta,
splendente
luminosa
di una giusta
ed onesta saggezza,
di un amore
antico e profondo.
E verso mete lontane
dove il pianto
scava le barriere
ed il cielo tocca e
e fa l'amore con il mare,
io li' ti raggiungo,
portando nella borsa
degli anni
le presenze di gioia
che affollano il mio mondo
e che attendono solo
di essere colte
dai tuoi sensi distratti.
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