La mia è sete
inestinguibile
di essere conosciuta,
e non perdonata
per il peccato
che in questi versi alberga.
Nella mia anima
mai sazia
s'insinua il gusto eterno.
Folle
bevo dai tuoi occhi
la dolcezza affascinante
e il piacere che uccide.
Riluce in me
perenne il desiderio
e cresce una ludica passione.
Sono qui
distesa
al pari di una tigre domata,
ritratto di gioventù
incorruttibile,
e vorrei lasciarmi amare.
Mille pensieri
che dormivano
ora spiegano le ali
prendono slancio,
si chiudono gli occhi
e la pelle afferra la vertigine.
Cammino verso di te
T'offro i grappoli
della vigna del mio corpo;
ecco i miei seni
ecco il mio ventre,
ubriacati di me.
Ti bacio,
lussuria di sospiri
le tue labbra,
un inferno che insieme
m'alletta e m'impaurisce,
tu castighi la mia carne
ed io
attraverso le mie labbra
t'insinuo il mio veleno.