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RE
Capelli bagnati
d'acqua ed aceto.
Occhi di brace
che ringhiano
al cielo.
Bocca socchiusa
che canta preghiere.
Denti spezzati
che afferrano l'aria.
Spalle ondeggianti
che domano venti.
Mani trafitte
dal chiodo dei popoli
stringono il pane.
Costato ferito
che filtra oro e vino.
Piedi stanchi
che si appoggiano
al tempo.
Pelle d'avorio
dipinta di rosso.
Profumo di terra
di battesimo
e incendio.
Calice colmo
di acute promesse.
Sono un Re
di gente
e di guerra,
di fanciulli
e di pace.
Piango per un Padre,
con la mia spinosa
corona
che vince il mio capo,
il mio scettro
fatto di pianto
di donna,
il mio manto purpureo
che copre la schiena
ricurva,
e il mio trono
d'eterna giustizia
è qui
su questa croce.
Io, il Cristo.
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0 recensioni:
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- Quasi un feroce anelito alla divinità buona, Luisa...
Ma ricordiamo che Cristo era ebreo e ricordiamo, davanti a questa bella poesia, l'Olocausto di tanti (troppi) Re come lui.
un abbraccio affettuoso
- Stupenda non sapevo che Gesù era anche un bravo poeta
- Una delle più belle descrizioni dell'ultimo atto del Cristo sulla Terra.
Più ti leggo, e più mi piaci, Luisa. Bravissima!
- Bellissima complimenti.
- Bella, davvero.
- Davvero bella Luisa. Nonostante io non sia cristiana, riconosco e apprezzo l'arte.
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