Vibrava l’alba
nei suoi ruggenti gemiti
squarciati dalla notte profonda
venivi verso di me
trafelata
ondeggiante
schiumeggiante
lacerata infranta
nei tuoi rossi rosei sensibili pigmenti
profumata da celestiali alghe azzurre
onda di carne
in splendido trasparente raggio di sole
nato dal seno del mare
per morire fra le costole delle mie braccia aperte
su una lunga costa
d’oceanica luce bianca
distesa in membra
d'immobilità serena
allungata in spiaggia
d’accogliente sabbia
fra le stelle marine
d’una baia in ippocampo d’Amore