Innamorata
offrivi il cuore
sognandoti madre
prima che donna.
Lo sguardo mite
incollato al tuo viso
mentre i tuoi seni
forza gli offrivano.
Belli i suoi sbadigli
e come si adagiava
sopra il tuo corpo
materasso tu
per pisoli improvvisi.
Non un lamento
ma teneri sorrisi
parole sommesse
che gli conciliassero
il riposo guerriero.
Spesso ti svegli
con i seni bagnati
rugiada di latte non è
ma il sudore freddo
di un sogno spezzato.
… Silenzio.
Dedicata alla nostra Gianna.