Prima dell’Alba
una mano invisibile
disegnò dei stupendi visi
Ispiratosi
al suo Caos
Tracciò
dei tratti ordinati
in Volti luminosi
modellando bui di cuori
in chiari di luce
Nell’Ora
memore mani
suonano
a quattro mani
su un clavicembalo cosmico
Nell’indifferenza di sordi pensieri
vibrano le loro arpe divine
in casse armoniche
mentre volano terrorizzate strane arpie
per far risorgere
in un domani oggi
quel là lontano
in un qua vicino
l’infinito amore trascendente
nei raggi antichi di Un' nuovi soli immanenti
illuminando malevolmente
benevolmente il mondo
nei suoi infimi umili
universali
aspetti
l’attesa d’una stella
cometa divina
sulle guance offerte
di un corpo
in innamorata follia